Nico Catalano ad Orys Fest 2020 di Cerignola (Fg): “Il mio libro Ecce Mondo per riflettere su sostenibilità, agricoltura e ambiente”

Nico Catalano ad Orys Fest 2020 di Cerignola (Fg): “Il mio libro Ecce Mondo per riflettere su sostenibilità, agricoltura e ambiente”

15 Ottobre 2020 0 Di Cristiana Lenoci

Non abbiamo molto tempo per cambiare rotta e decidere di salvare il Pianeta e noi stessi. Non è affatto una tesi catastrofista o un modo per provocare una reazione in chi continua a vivere come se nulla fosse. E’ la realtà che ogni esperto e studioso serio dei nostri tempi ci tiene a mettere in evidenza, mentre il mondo è sconvolto nei suoi precari equilibri da una pandemia sicuramente non arrivata “per caso”. E’ il momento di riflettere su temi importanti che ci riguardano tutti, indistintamente. Farlo con le persone giuste e negli ambienti più idonei è un nostro dovere, se ci teniamo alla salvaguardia dell’ambiente che ci circonda.

E in Puglia c’è proprio un evento che, quest’anno, è interamente dedicato ai temi dell’agricoltura, della sostenibilità e dell’ambiente. Si tratta di Orys Fest, il Festival autogestito promosso e organizzato dall’Associazione Kama di Cerignola,  giunto alla quinta edizione. Dopo gli anni in Valle d’Itria, approda in terra di Capitanata, in una location pugliese completamente immersa nella natura tipica di questa zona, caratterizzata dalla massiccia presenza di ulivi. Il tema scelto per questa edizione è appunto “Rinascere nella Terra”.

Il 25 Ottobre prossimo alle ore 11, presso l’uliveto “I pazzerelli”, ubicato a pochi chilometri dal centro abitato di Cerignola (Fg) scelto come location per Orys Fest 2020, è previsto l’intervento di Nico Catalano, agronomo e consulente di Bari, che presenterà il suo libro “Ecce Mondo”, pubblicato l’anno scorso da Giazira Scritture. Lo abbiamo raggiunto per un’intervista prima di incontrarlo personalmente per la presentazione del suo interessante volume.

R: Vivere in modo ecologico è possibile: nel libro sono riportati esempi e modelli virtuosi da cui prendere spunto? Ve ne sono anche qui da noi in Puglia?

NC: Vivere in modo ecologico non solo è possibile, ma oggi rappresenta l’unica via per evitare quel collasso climatico, economico, ambientale e sanitario che porterebbe la nostra specie all’estinzione entro pochissimi decenni. Oggi a causa di un sistema economico predatorio e poco rispettoso della vita il cui unico fine è quello di aumentare profitti di pochi, abbiamo come genere umano implementato un modello di sviluppo produttivo ed energetico basato su processi e pratiche poco rispettose per l’uomo, la natura e l’ecologia dei luoghi.

Sarebbe il caso di cambiare rotta, come hanno fatto da tempo tanti e tante realtà virtuose, presenti anche qui in Puglia: la coop.Semi di Vita a Bari, i soci del Meta di Sammichele di Bari, l’associazione Agricultura di Castiglione D’Otranto, il Trullo sociale a San Michele Salentino, la cooperativa Karadrà ad Aradeo o gli amici di Avanzi popolo di Bari.

R: L’ecosostenibilita’ è sempre più a rischio. Nel Suo libro “Ecce Mondo” denuncia anche quelle situazioni di cui noi uomini siamo i principali responsabili? E vi sono situazioni critiche anche in Puglia?

NC: Oggi l’uomo moderno prende dalla terra più di quanto essa riesce a rigenerare, l’impronta ecologica della nostra specie supera di gran lunga la Bio capacità di autoregolazione del nostro pianeta. L’uomo vede sé stesso come il centro dell’Universo e trasforma tutto in merce da poter vendere a prescindere dalle conseguenze per l’ambiente, gli altri esseri viventi e il futuro della sua progenie.

Nella nostra Regione ci sono diverse situazioni critiche, mi riferisco non solo a quelle ormai sotto gli occhi di tutti come l’ILVA di Taranto o l’annosa vicenda del TAP nel Salento, ma anche a situazioni come quelle della discarica di Burgesi e dell’impianto di Ecolio 2 sempre in basso Salento, alle nostre coste sempre più cementificate e privatizzate, a tutte quelle forme di lavoro in semi schiavitù presenti nelle campagne sino ad un’agricoltura intensiva diffusa e basata su pratiche poco rispettose per residenti, lavoratori e consumatori.

 R: Nel libro, giustamente, si fa appello all’autoresponsabilita’ di ognuno nel compiere atti virtuosi ed  ecologici durante la vita quotidiana. Da quali azioni giornaliere possiamo partire noi adulti ed educare i nostri figli?

NC: Non ci può essere uso sostenibile delle risorse senza una equità sociale derivata da prassi e pratiche democratiche, partecipative e consapevoli. L’essere ecologisti è un esercizio quotidiano negli atti più semplici della nostra vita. A tal proposito credo che lo scegliere il cibo durante la spesa giornaliera equivale ad un voto. Dobbiamo considerare che il recarsi presso un negozio per fare gli acquisti equivale al recarsi in cabina elettorale per fare la nostra scelta politica.

R: Preservare le specie animali e le piante protette è un dovere che riguarda tutti noi. In base alla sua esperienza, Lei ritiene che servano leggi più severe ed efficaci per evitare, ad esempio, la barbara uccisione di animali in via di estinzione?

NC: Serve la certezza della pena per chi infrange la Legge, cultura del rispetto ma serve anche una seria e capillare informazione. Per   decenni   l’uomo   ha   agito   nei   confronti   della   natura   con   una   visione meccanicistica in cui l’uomo era al centro e poteva disporre del diritto alla vita di ogni essere vivente. Bisogna ritornare a guardare il mondo con una visione sistemica, o meglio olistica, dove l’uomo è parte di una catena di processi concatenati, successivi e interdipendenti.

R: Il futuro del Pianeta si gioca adesso: cosa prevede per i prossimi anni se le nuove generazioni non assumeranno una maggiore consapevolezza circa i problemi ambientali?

NC: Noi abbiamo un mondo in cui il non rispetto di un sistema economico verso l’ambiente e l’uomo, genera si catastrofi climatiche che diffuse diseguaglianze sociali con conseguenti fenomeni quali migrazioni, malattie, povertà e guerre. Come ho già detto se non cambiamo la rotta sia a livello di singole persone che a livello di​ governi e istituzioni, l’emergenza ambientale causerà un aumento di emergenze economiche, sociali e sanitarie anche peggiori di quella che stiamo vivendo in quest’ultimo anno.

Biografia dell’autore

Nicola Catalano detto Nico, è nato a Bari il 16 Ottobre1971. Svolge la professione di dottore agronomo. Dal 2013 è consulente presso il Dipartimento Agricoltura Sviluppo Rurale ed Ambientale della Regione Puglia come unità di sostegno all’Autorità di Gestione del PSR (Programma di Sviluppo Rurale). Precedentemente è stato prima borsista di ricerca presso il CREA viticoltura di Conegliano Veneto (TV) e in seguito assegnista di ricerca presso il CREA viticoltura di Turi (Bari).Attualmente ricopre il ruolo di componente della segreteria regionale di AIAB Puglia (associazione per l’agricoltura biologica) e siede a Roma nel consiglio di Amministrazione della FIRAB ( Fondazione di ricerca per l’agricoltura biologica).

È anche componente del Forum regionale dell’agricoltura sociale e durante il periodo 2002 -2007 ha ricoperto la carica di assessore alle politiche agricole a Turi, comune in provincia di Bari dove risiede da diversi anni. Nel 2018 ha pubblicato “Abbiamo fatto 13 – tredici piante per l’umanità” per Radici Future e nel 2019 “Ecce Mondo” edito da Giazira Scritture.

La copertina del libro che Nico Catalano presenterà a Cerignola (Fg) domenica 25 Ottobre 2020.