A Capodanno in Puglia si rispetta la tradizione portando in tavola i cibi portafortuna

A Capodanno in Puglia si rispetta la tradizione portando in tavola i cibi portafortuna

29 Dicembre 2024 0 Di Cristiana Lenoci

Secondo una stima di Coldiretti Puglia, su otto tavole pugliesi su dieci, nel Cenone del 31 Dicembre e nel pranzo del primo giorno dell’anno, saranno servite le lenticchie beneaugurali. Sono particolarmente ricercate per la loro qualità le lenticchie IGP di Altamura.

Il menù tradizionale prevede l’accoppiata di lenticchie con cotechino e zampone artigianali.

Tra i piatti portafortuna che i pugliesi consumeranno per propiziarsi la fortuna nel nuovo anno ci sono anche i chicchi di uva (ne vanno mangiati dodici, uno per ogni mese dell’anno). Di buon auspicio sono anche i melograni, che-secondo la tradizione-aiutano a proteggere dai problemi e difficoltà che il nuovo anno potrebbe portare con sé.

Portano fortuna anche gli spaghetti purchè siano cucinati per intero, senza cioè spezzettarli.

La lenticchia è un legume che a Capodanno viene riportato in auge rispetto ad altri periodi dell’anno, anche se è sempre salutare. Si trova menzionata più volte con il nome “Adasah” anche nella Bibbia.

Quella IGP di Altamura è particolarmente ricercata perché ricca di fibre, vitamine e minerali nonché per il suo costo abbordabile. Tanto è vero che-soprattutto in passato-le lenticchie erano denominate “carne dei poveri”.

Da un punto di vista nutrizionale, 100 gr di lenticchie corrispondono a 215 gr di carne. Contengono, inoltre, fosforo, ferro e vitamine del gruppo B. Il consumo di questo legume è indicato nella prevenzione dell’arteriosclerosi, a causa del basso contenuto di grassi di tipo insaturo. Tra i suoi componenti spiccano i “soflavoni”, sostanze in grado di “pulire” l’organismo.

Le lenticchie sono anche molto ricche di tiamina, una sostanza indispensabile per il buon funzionamento della memoria. Il loro contenuto di vitamina PP fa si che siano un potente equilibratore del sistema nervoso, dall’azione antidepressiva e antipsicotica. Il consumo di lenticchie è altamente controindicato per i soggetti affetti da iperuricemia.

Gli esperti consigliano di consumarle soprattutto in virtù delle loro proprietà antiossidanti, che agiscono positivamente sugli inquinanti ai quali siamo soggetti.

Naturalmente, l’invito è di acquistare legumi che esplicitamente evidenziano l’origine nazionale in etichetta, come avviene per l’Igp, in modo da incentivare il “made in Italy” piuttosto che il mercato alimentare estero.