Dalle Colline Venete ai Campi di Coriandolo: il Viaggio Nomade delle Api di Paolo Molon
14 Maggio 2025Ogni primavera, migliaia di alveari intraprendono un viaggio silenzioso ma fondamentale per l’apicoltura italiana. Tra questi, quelli dell’apicoltore padovano Paolo Molon, che da Conselve si sposta fino al cuore della Puglia, a Casalnuovo Monterotaro, per seguire la fioritura del coriandolo.
Il nomadismo apistico è una pratica antica che consiste nello spostare gli alveari in base alle fioriture stagionali, garantendo alle api un costante approvvigionamento di nettare e polline. Questa tecnica permette non solo di mantenere le colonie in salute, ma anche di produrre mieli monoflora dalle caratteristiche organolettiche uniche.
La scelta di Casalnuovo Monterotaro non è casuale: la zona, con i suoi campi di coriandolo in piena fioritura, offre un ambiente ideale per le api. Il miele di coriandolo, ancora poco conosciuto, si distingue per il suo sapore delicato e le proprietà digestive.
Tuttavia, il viaggio non è privo di sfide. Le api devono adattarsi a nuovi ambienti, e gli apicoltori devono monitorare costantemente le condizioni climatiche e la salute delle colonie. Come sottolinea Molon, “le gelate tardive e le piogge primaverili possono compromettere la fioritura e, di conseguenza, la produzione di miele”.
Nonostante le difficoltà, il nomadismo apistico rappresenta una strategia efficace per affrontare i cambiamenti climatici e garantire la sostenibilità dell’apicoltura. Attraverso la pratica del nomadismo, apicoltori come Paolo Molon contribuiscono alla conservazione della biodiversità e alla produzione di mieli di alta qualità, portando avanti una tradizione che unisce passione, conoscenza del territorio e rispetto per la natura.
Nel vasto mondo dei mieli monoflora italiani, il miele di coriandolo è una perla rara ancora poco conosciuta al grande pubblico. Ottenuto dalla fioritura del Coriandrum sativum, una pianta aromatica usata da millenni in cucina e fitoterapia, questo miele rappresenta una fusione unica tra gusto insolito e proprietà benefiche.
Il miele di coriandolo si presenta con una colorazione ambrata chiara, talvolta tendente al dorato, e una consistenza cristallina che si stabilizza rapidamente dopo l’estrazione. Ma è il suo profumo a colpire: aromatico, speziato, con note che ricordano il pane appena sfornato, il legno dolce e lievi sentori agrumati.
Al palato è sorprendente: morbido ma complesso, con un equilibrio tra dolcezza e retrogusto erbaceo che lo rende perfetto sia da solo, che in abbinamenti gastronomici sofisticati. In particolare, si sposa bene con formaggi stagionati, yogurt naturale, oppure usato come dolcificante per tisane digestive.
La produzione di miele di coriandolo è limitata, e concentrata in alcune zone d’Italia dove la coltivazione del coriandolo è diffusa, come in Capitanata.
Il miele di coriandolo è un esempio perfetto di come la biodiversità possa offrire prodotti sorprendenti, capaci di unire tradizione agricola, innovazione gastronomica e attenzione al benessere. Una piccola gemma da scoprire, assaporare e valorizzare, anche come simbolo di un’apicoltura sostenibile e di qualità tutta italiana.
Paolo Zeoli


