San Nicola di Bari: Una tradizione da 300.000 presenze

San Nicola di Bari: Una tradizione da 300.000 presenze

9 Maggio 2019 0 Di Vincenzo Barnabà

Come ogni anno, la festa di San Nicola di Bari richiama l’attenzione di svariate persone e tra il classico corteo e le frecce tricolore, Bari festeggia il suo Santo con i fuori d’artificio delle ore 22:00. Come da tradizione la statua di San Nicola è stata imbarcata per la rituale processione a mare.

A Bari i fedeli hanno seguito il tragitto del Santo fino al molo San Nicola dove centinaia di pellegrini hanno assistito allo spettacolo pirotecnico della ditta Fire Lite di Valenzano. Dopo la messa celebrata dal Vescovo l’imbarco della statua in mare con la folcloristica processione delle barche dei fedeli. A seguire, l’immancabile appuntamento con le Frecce tricolore che hanno incantato 300mila baresi. Una giornata con gli occhi rivolti al cielo: Alle 22 la notte di San Nicola si è illuminata con i fuochi d’artificio – una tradizione molto amata da Bari.

Sul classico corteo annuale, Elisa Barucchieri dichiara: “Voglio definirli così, perché per me questo sono stati — sorride la regista del corteo storico di San Nicola, direttrice artistica per Doc servizi — Mille uomini, donne e bambini che hanno sfidato il vento, il freddo, le condizioni sfavorevoli, per mettere in scena uno spettacolo emozionante e che speriamo sia piaciuto“. Sua è l’impronta d’artista sul corteo per il terzo anno consecutivo. “Siamo alla fine della trilogia, è il momento di passare il testimone – confessa la ballerina e coreografa nata a Denver e ormai barese honoris causa – Credo che ogni cosa abbia il suo tempo e i cicli vadano rispettati. Resto però a disposizione del mio successore per dare qualche consiglio“.

STORIA
Molti lo conoscono come San Nicola di Bari ma il santo è noto anche come san Nicola di Myra, san Nicola Magno, o san Nicola dei Lorenesi, san Niccolò e san Nicolò. San Nicola probabilmente è il santo che vanta il maggior numero di patronati in Italia. La fama di San Nicola è universale, a lui sono dedicate in tutto il mondo opere d’arte, monumenti e chiese. Le informazioni certe sulla sua vita non sono tante. Appartenente ad una ricca famiglia, Nicola nasce a Patara di Licia, una regione che corrisponde all’attuale Turchia, il 15 marzo dell’anno 270. Fin da piccolo Nicola mostra spirito caritatevole e generosità verso gli altri. Tali doti lo favoriscono nella nomina a Vescovo di Myra.

Una volta eletto, la tradizione racconta che Nicola comincia a fare miracoli. Naturalmente questi episodi prodigiosi non sono stati documentati, quindi può trattarsi di fatti realmente accaduti ma “conditi” da elementi di fantasia. Si narra che San Nicola abbia resuscitato tre giovani morti e placato una terribile tempesta di mare. Perseguitato per la fede, imprigionato ed esiliato sotto l’imperatore Diocleziano, riprende l’attività apostolica nel 313, quando viene liberato da Costantino. Secondo le fonti del periodo nel 325 Nicola partecipa al Concilio di Nicea. Durante l’assemblea, Nicola pronuncia dure parole contro l’Arianesimo a difesa della religione cattolica. La data ed il luogo della morte di San Nicola non sono sicure: forse a Myra il 6 dicembre 343, nel Monastero di Sion.

Il culto di San Nicola è presente nella religione cattolica, nella Chiesa ortodossa e in altre confessioni facenti capo al Cristianesimo. La sua figura è legata al mito di Santa Claus (o Klaus) che in Italia è Babbo Natale, l’uomo barbuto che porta i doni ai bimbi sotto l’albero di Natale. Dopo la morte di San Nicola, le reliquie rimangono fino al 1087 nella Cattedrale di Myra.

Poi, quando Myra viene assediata dai musulmani, le città di Venezia e Bari entrano in competizione per impossessarsi delle reliquie del Santo e portarle in Occidente. Sessantadue marinai di Bari organizzano una spedizione marittima, riescono a trafugare una parte dello scheletro di San Nicola e la portano nella loro città, l’8 Maggio del 1087.

Le reliquie vengono poste provvisoriamente in una chiesa, in seguito viene costruita la Basilica in onore del Santo. Il Papa Urbano II depone i resti del Santo sotto l’altare. Ben presto la Basilica diventa un punto di incontro tra la Chiesa d’Oriente e la Chiesa d’Occidente. Nella cripta della Basilica, ancora oggi, si celebrano riti orientali ed ortodossi. Da allora il 6 dicembre (data della morte di San Nicola) e il 9 maggio (data dell’arrivo delle reliquie in città) diventano giorni festivi per la città di Bari. Nicola di Myra diventa quindi “Nicola di Bari”. Anche Venezia custodisce alcuni frammenti appartenenti a San Nicola che i baresi non sono riusciti a portarsi via. Nel 1099-1100 i Veneziani arrivano a Myra con l’intento di portar via le reliquie del Santo contese con Bari. I pochi resti rinvenuti vengono custoditi all’interno della Abbazia di San Nicolò del Lido.

San Nicolò viene proclamato protettore dei marinai e della flotta navale della Serenissima.