Salvatore Delli Carri, detto “Salvo” di Astrofili Capitanata: “L’astronomia ha anche un forte valore terapeutico”
26 Febbraio 2025Da sempre, l’osservazione delle stelle e dei pianeti, ricorda a noi uomini quanto sia vasto e misterioso l’Universo in cui viviamo. L’astronomia è una disciplina affascinante, suscita curiosità in grandi e piccoli, ed è parecchio praticata anche in Puglia.
Nello specifico, in occasione della prima edizione del “Festival della Scienza” che si svolgerà a Foggia dal 22 Febbraio all’8 Marzo abbiamo rivolto qualche domanda al foggiano Salvatore Delli Carri, detto “Salvo”, che da anni fa parte dell’associazione “Astrofili di Capitanata”.
Anche Salvo parteciperà a questa manifestazione che prevede il coinvolgimento di numerosi istituti scolastici del capoluogo e della provincia.
Da quanto tempo ti occupi di astronomia?
La mia passione per l’astronomia è nata quasi per caso, quando avevo meno di dieci anni. Un giorno, guardando il cielo, ho visto la Luna, così bella e misteriosa. Per un bambino è stata un’esperienza straordinaria: mentre correvo, ho notato che la Luna non rimaneva indietro, ma mi seguiva come se ci fosse un legame invisibile, quasi magico. Questo mi ha suscitato una curiosità incredibile. Nel tempo, questa curiosità è cresciuta, e ho iniziato a esplorare il cielo con un piccolo binocolo. Dopo essere andato in pensione, ho approfittato del tempo libero per approfondire l’astronomia, seguendo corsi e acquisendo le competenze di base.
Circa 4 anni fa, ho cominciato a portare questa passione all’esterno, osservando il cielo con il telescopio e condividendo le emozioni con chiunque volesse guardare insieme a me. In seguito, mi è stato chiesto di portare questa sensibilità in un centro per persone con patologie sensoriali, dove ho trovato grande interesse e sensibilità da parte degli ospiti. Da lì è nato, in maniera naturale, il gruppo degli Astrofili di Capitanata, composto da persone appassionate con lo stesso spirito di divulgazione.
Qual è il tuo approccio con i ragazzi speciali?
Il mio approccio con i ragazzi speciali si fonda sull’inclusione e sul rispetto. Usiamo strumenti didattici adattati e tecnologie assistive per rendere l’osservazione astronomica accessibile a tutti, perché credo fermamente che ogni persona, a prescindere dalle sue abilità, debba avere la possibilità di esplorare e scoprire le meraviglie del cosmo. È un diritto che appartiene a tutti, e l’astronomia può essere un mezzo potente per abbattere le barriere e unire le persone.
In che modo l’osservazione di stelle e pianeti può essere utile in caso di fragilità?
L’osservazione del cielo può offrire conforto e ispirazione a chi vive situazioni di fragilità. Guardare le stelle e i pianeti ci ricorda quanto sia vasto e misterioso l’universo, mettendo le nostre sfide personali in una prospettiva più ampia. L’astronomia ha un forte valore terapeutico: osservare, imparare e scoprire qualcosa di nuovo può portare momenti di pace, bellezza e gioia, offrendo un contributo al benessere emotivo. In definitiva, guardare il cielo aiuta a sentirsi parte di qualcosa di più grande, e questo può avere un impatto profondamente positivo.
Cosa pensi del Festival della Scienza di Foggia, a cui gli Astrofili di Capitanata partecipano?
Il Festival della Scienza di Foggia intitolato “ORIZZONTI” è un evento straordinario che raccoglie appassionati di scienza di tutte le età e provenienze. Partecipiamo con grande entusiasmo perché ci offre una piattaforma per condividere la nostra passione per l’astronomia con un pubblico ampio e variegato. È un’occasione unica per sensibilizzare e coinvolgere le persone, dimostrando che la scienza è accessibile a tutti. Questo tipo di eventi ci permette di avvicinare i curiosi al mondo delle stelle e di rafforzare il legame tra scienza e comunità. In questo contesto, il nostro progetto “L’UNIVERSO È SENZA BARRIERE” si rafforza, perché crediamo che la scienza debba essere una risorsa di tutti, senza alcuna barriera.


