Black Hope: Cosa si nasconde dietro il nuovo brand pugliese?

Black Hope: Cosa si nasconde dietro il nuovo brand pugliese?

27 Aprile 2019 0 Di Vincenzo Barnabà

Capsula 22, la Summer Edition del brand pugliese Black Hope, è in vendita dal 22 Aprile e sta già facendo numeri da record grazie del mondo Urban e quello dell’Arte. Ma cosa si cela dietro il mondo del designer Vincenzo Barnabà? Eccovi quello che ci ha raccontato a riguardo.

INTERVISTA

1 – Che ruolo ha la trasgressione nella tua ispirazione creativa?

Penso seriamente che l’andare oltre le apparenze sia la cosa più essenziale. Sono affascinato dall’idea di scavare dentro le persone, coglierne il senso, il succo. È questa la vera trasgressione, quella vera e sana. Sicuramente, dal mio punto di vista, non è un orecchino sul naso o un tatuaggio sul volto a determinare la persona ma bensì la sua essenza. Quella stessa che in molti casi viene annullata dall’apparenza. Che poi io ami incorporare nel mondo di Black Hope anche un pizzico di Bondage o di omosessualità, è un discorso a parte: Sono legato, in qualche maniera, al mondo dell’omosessualità, ai suoi diritti violati e all’opinione oscena di alcune persone a riguardi ed infatti quest’anno, con Capsula 22, ho reso noto il messaggio “Because we are DIFFERENT” con una foto di due donne in attesa su di una giostra per bambini. Il contenuto è di per sé semplice da capire, credo, eppure ho avuto qualche problemino con qualche protesta ma francamente penso seriamente che nel 2019 tali tematiche non debbano essere più un tabù ma bensì una realtà. Per il mondo Bondage, invece, ho voluto giocare più che altro con l’idea del sesso che ogni essere un umano ha. Embè, in questo caso, quando ho scavato in questa nuova bolla ho scoperto un mondo che mi ha fatto sorridere ma anche entusiasmare. Ecco si, direi che con Black Hope la trasgressione è alla portata del giorno ma non perché è trasgressivo di per sé, ma bensì perché ha come obbiettivo quello di catturare emozioni e sensazioni che ogni uomo cerca di nascondere e che non riesce a vivere con la dovuta serenità.

2 – E poi: pensi di realizzare altre linee con altri capi di abbigliamento?

Sicuramente. Mi piacerebbe un sacco e non ti nego che è uno dei miei obbiettivi prossimi. Ho già sperimentato la cosa l’anno scorso con la Summer Edition “Riflessi: i 10 comandamenti di Black Hope” con zaini, cappelli, polo e spille e devo dire che come punto di partenza è stato molto positivo. Replicare anche quest’anno? Forse o meglio, quasi sicuramente. Con Capsula 22 sto cercando di seguire una linea retta tra uno stile artistico ed uno Urban (senza dimenticarmi dei messaggi da lanciare) e quindi sto curando nel dettaglio ogni cosa che lancerò. Sono quasi ossessionato dalla perfezione ma di certo “le sorprese” non mancheranno. Di certo mi avvarrò ancora una volta dell’aiuto di altri artisti e di qualche metro di stoffa in più anche per una linea invernale, ma non aggiungo altro. Anzi no, vi invito a seguirci ancora sul nostro sito web www.myblackhope.com per scoprire tutte le nostre sorprese!

3 – Hai creato un brand tutto pugliese, come risponde la tua regione a queste novità?

Quando sono uscito con la linea “Life” tutto era nuovo per me. Tutto era un’enorme punto interrogativo ma la voglia di creare uno stile tutto mio era più forte di ogni incognita e per il momento la mia testardaggine mi sta premiando, credo. Come risponde la gente? Io penso che io stesso non possa chiedere di più dalla mia terra, dai miei store ma soprattutto dalla mia città adottiva Cerignola che tanto mi sta supportando in questo progetto. La gente, devo ammettere, mi ha accolto bene e continua a costruire con me il percorso in salita del mio brand. È entusiasmante. Tutt’oggi, quando noto una mia maglia per strada, indossata da una persona qualunque, mi volto e la osservo. La osservo così tanto che quasi sicuramente la gente pensi che io sia pazzo, credimi. Ma in quel momento mi sembra così surreale l’idea che davvero qualcuno stia indossando qualcosa realizzato interamente da ME. Mi sorprende e mi fa sorridere. E per mia fortuna, queste scene stanno aumentando con il tempo. Cosa vorrei? Penso sia arrivato il momento di ingrandire il mio giro con più store, sparsi semmai. Ma ci stiamo lavorando.

5 – Trasgressione e tradizione: connubio vincente secondo te?

Certamente. Penso sia uno dei punti forza di Black Hope. È come fondere un mobile antico in un’ambiente moderno, difficile ma non impossibile. Dipende da come lo posizioni e da come lo utilizzi.

6 – Da dove nasce la tua passione per la mitologia?

Sono sempre stato affascinato dalla mitologia, dai suoi dei, dal suo lato mistico ed intrigante e quando la mia ossessione per Donatella Versace si è fatta incalzante, la sua Medusa (nonché il logo del noto brand) mi ha travolto e mi ha spinto alla rinnovazione. Difatti, quest’anno, Black Hope (Speranze Nere) ha lasciato il suo vecchio marchio per abbracciare il suo nuovo Zeus cornuto generato dalla forza di un Dio (speranza) ma con le corna (nere). Un controsenso, come tutto il mondo del mio brand pugliese.

7 – Capsula 22 è dedicata a tua nonna e all’amore. Cosa rappresentano per te e perché?

Capsula 22 è nata in un momento infelice della mia vita, un momento in cui mi sentivo soffocare dai miei doveri e da alcuni ricordi che non riuscivo a mandar giù. Quando una persona a te cara ti viene a mancare, come in questo caso mia nonna, qualcosa in te cambia ed anche se in me è esploso un Blackout totale solamente due anni dopo la sua morte, ho capito l’importanza del viversi intensamente. Mia nonna Stella era, sotto qualche punto di vista, il mio punto fisso, il mio epicentro e quando ho realizzato di averlo perso mi sono sentito smarrito, perso. In quel periodo ho nutrito più volte il desiderio di parlarle, di seguire quei consigli che non avrei seguito mai, di abbracciarla o persino di prendermi un caffè in sua compagnia. Ecco, si, questo mi è mancato. Ma devo ammettere che l’affetto e la protezione della mia compagna è riuscita a farmi credere in qualcosa di più grande di me. Mi ho spronato a ri-costruirmi in qualche maniera. Qui, nasce la mia voglia di raccontare queste due donne in una linea piena di sensazioni e se la mia compagna è diventata fonte d’ispirazione assoluta, l’essenza di mia nonna ne è diventata la protagonista. Per tali motivazioni ho continuato sulla scia delle mie emozioni per generare il nome della nuova linea di t-shirt di Black Hope: Capsula 22, perché? L’idea della capsula è stata generata dai ricordi delle pastiglie che mia nonna doveva assumere per sconfiggere un tumore maligno mentre 22 perché è la data di nascita di mia nonna e della mia compagna. Poi, ovviamente il 22 (come numero in sé) per me, nella mia vita privata, rappresenta l’amore totale. Il numero perfetto insomma.

8 – Nell’era moderna, il mondo di internet è invaso da E-commerce. Come mai Black Hope non ha ancora pensato ad un’iniziativa del genere?

Black Hope in realtà sarebbe pronto al grande passo e pensiamo che con il tempo riuscirà a sbarcare anch’esso nel mondo del web ma per il momento stiamo adottando una strada differente che ci spinge più a voler abbracciare vari store italiani che il freddo popolo del web. Sappiamo bene che con un’e-commerce le vendite potrebbero salire ancor di più ma attualmente riteniamo corretto assecondare e supportare i negozianti che hanno scelto di far indossare i nostri prodotti ai propri clienti. Da sottolineare però il fatto che sulle vetrine social di Black Hope è possibile acquistare direttamente la maglietta selezionata attraverso l’utilizzo di messaggi privati (Direct per Instagram/ Messanger per Facebook), sia tramite whatsapp (339 103 9212) sia tramite e-mail (blackhopebrand@gmail.com).

Vincenzo Barnabà -Designer di Black Hope