
Noci: Un’oasi naturale tra Bari & Taranto – Storia, architettura e eventi
6 Luglio 2019 0 Di Vincenzo Barnabà
Famosa per la sagra “Bacco nelle gnostre“, un’istituzione per gli amanti del vino, Noci è una graziosa cittadina appartenente alla “Terra dei Trulli“, che merita una visita per il suo centro storico e per la sua tradizione gastronomica. Situata tra Bari e Taranto, su di una collina delle Murge barese a 420 metri s.l.m., la piccola città di Noci domina la scena degli elementi naturalistici più caratterizzanti grazie alla sua flora: Il fragno (Quercus trojana), ad esempio, ha rappresentato l’unica ed immediata risorsa ambientale dei primi coloni mentre oggi i boschi, un tempo largamente diffusi nel territorio e abbattuti in larga misura tra XVII e XVIII secolo, occupano circa il 20% dell’intero territorio comunale e sono costituiti per il 90% da fragno.
Se siete tra Gioia del Colle (famosa per i suoi stupendi latticini), Putignano (famosa per il Carnevale), Alberobello (la città dei Trulli) e Mottola (che appartiene alla Provincia di Taranto), non potete non visitare questa splendida cittadina.
COSA VEDERE?
Il centro storico di Noci è caratterizzato dalle gnostre, cortili aperti sulle viuzze, e da strani fumaioli. In autunno il centro storico si anima di colori e profumo di vino novello e castagne.
Chiesa Barsento:
Poco fuori dal paese vi è la Chiesa Rupestre di Barsento. Si tratta di una chiesa abbaziale che, secondo la leggenda, fu costruita per merito di papa Gregorio Magno per i monaci di sant’Equizio abate. Al suo interno sono presenti diversi elementi del periodo romanico. Il luogo si trova in collina a 440 metri sul livello del mare, a pochissimi km dal centro abitato.
Chiesa dei Cappuccini:
Chi ama vedere la storia del paese dal punto di vista religioso ha la possibilità di ammirare, questa volta presso il centro abitato di Noci, la Chiesa dei Cappuccini.
Chiesa Santa Maria della Natività:
Nel centro del paese è possibile invece ammirare la Chiesa di Santa Maria della Natività.
Santuario Madonna della Croce:
Ad un km dal centro abitato troviamo un piccolo santuario dedicato alla Madonna della Croce. All’interno è presente un bellissimo affresco del XV° secolo dipinto da un autore rimasto purtroppo ignoto.
Monastero Madonna della Scala:
Spostandoci, ma di poco, a soli 5 km dal centro del paese troviamo un altro luogo di culto di cui ci si potrebbe innamorare: il Monastero della Madonna della Scala. Il monastero è in realtà di recente costruzione, parliamo infatti del 1930, ma al suo interno vi è una chiesa romanica del XII° secolo.
Torre dell’Orologio:
Uno dei simboli del paese di Noci è la Torre dell’orologio. I lavori terminarono nei primi anni dell’Ottocento ed è situata all’interno del vecchio ed affascinante Centro storico.
Gnostre:
Cosa sono le Gnostre? A Noci, ogni anno arrivano turisti da tutta Italia, e non solo, per visitare la famosissima sagra chiamata Bacco delle Gnostre.
I turisti spesso credono, erroneamente, che le Gnostre siano un qualcosa che appartenga al genere gastronomico. Non è così, le Gnostre sono dei chiostri, cioè dei piccoli spazi presenti nel Centro Storico di Noci, spazi che si alternano tra una piccola via e l’altra. Si tratta quindi di piccoli spazi chiusi con un unico sbocco sulla via principale.

LA STORIA DEL SUO STEMMA
l Comune ha come emblema un robusto albero di noce sostenuto a sinistra da un leone. Una descrizione più accurata dello stemma è fornita dal decreto del capo del governo datato 9 marzo 1935, nel quale Benito Mussolini duce decreta di:
«spettare al Comune di Noci, in provincia di Bari, il diritto di fare uso dello stemma e del gonfalone miniati nei fogli qui annessi e descritti come appresso:Stemma: D’argento al noce nudrito, sostenuto a sinistra da un leone, il tutto al naturale; al Capo del Littorio che è: Di rosso (porpora al Fascio Littorio d’oro, circondato da due rami di quercia e di alloro, annodati da un nastro dai colori nazionali). Ornamenti esteriori da Comune.» |
(Decreto del Capo del Governo Benito Mussolini, 9 marzo 1935) |
Dietro la storia dello stemma comunale si celano traversie che attengono alla composizione grafica dello stesso. Il gonfalone ha infatti col tempo subito svariate modifiche e quello attualmente in uso è conforme al decreto del 1935. Per quanto riguarda la descrizione e l’interpretazione simbolica delle figure è importante rilevare che il suddetto decreto altera la valenza storica del leone, presentatoci nella posizione di sostenere l’albero delle noci, in segno di forza, mentre, in origine, il leone rampante aveva rappresentato la nobile famiglia degli Acquaviva d’Aragona, Conti di Conversano, feudatari di Noci, che risiedevano in una casa di caccia ad Alberobello.

Bacco nelle gnostre – L’evento
La manifestazione culinaria si è svolge ogni anno agli inizi di novembre – esattamente il secondo fine settimana del mese – ed è la più attesa d’autunno non solo da nocesi e pugliesi, ma anche da tutti quelli che hanno voglia di abbandonarsi all’atmosfera festosa e lasciarsi ammaliare dagli sfiziosi piatti tipici e dai gustosi vini delle migliori cantine di Puglia.
Tra i vicoli e le gnostre, i piccoli cortili che caratterizzano il borgo antico da cui appunto prende il nome la sagra, si balla a ritmo di taranta e pizzica, ci si diverte con gli spettacoli di giocolieri e artisti di strada, e c’è anche spazio per le mostre mentre sull’extramurale dei sapori si possono assaggiare le ricette locali.
Passeggiando tra i vari stand, posizionati strategicamente nelle piazzette centrali e lungo tutto il perimetro del centro storico, la proposta gastronomica si fa sempre più ricca e rappresentativa della tradizione pugliese: dai primi piatti con verdure, funghi, o con sugo e salsiccia, ai panini succulenti, salumi e formaggi freschi, frittelle ricoperte di ricotta forte o con la nutella, e caldarroste ad ogni angolo. E i palati amanti dei dolci non possono farsi scappare le tette di Venere!
Perdersi letteralmente tra vicoli e piazzette, caratterizzati da tre lati delimitati da antiche abitazioni e cantine ed uno solo aperto sulla strada principale: la gnostra costituisce lo scenario ideale per dar luogo a questa manifestazione enogastonomica. Una festa per tutti, capace di attirare ogni anno oltre 100.000 visitatori, perché “Bacco nelle gnostre” è voglia di stare insieme e divertirsi, è appartenenza al territorio, è condivisione.
