Buva, il cantautore pugliese tra i finalisti di “Targhe Tenco 2020”: l’album “Quarantena” conquista la giuria

Buva, il cantautore pugliese tra i finalisti di “Targhe Tenco 2020”: l’album “Quarantena” conquista la giuria

24 Giugno 2020 1 Di Cristiana Lenoci

Il mondo della musica ha bisogno di interpreti veri, appassionati, che riescano ad esprimere emozioni e vibrazioni attraverso la voce e le parole. C’è una nuova generazione di cantautori emergenti che sta suscitando interesse perché dimostra talento, abilità musicale ma anche tanta passione (che poi è quella che fa andare avanti nonostante le indubbie difficoltà che si incontrano per la strada).

Tra i finalisti del prestigioso premio per musica d’autore intitolato all’indimenticabile Luigi Tenco c’è un cantautore di Cerignola (Fg), Valerio Buchicchio, in arte “Buva”, che con il suo album intitolato “Quarantena” ha conquistato i giurati della manifestazione. Noi de lamia-puglia.com lo avevamo intervistato tempo fa, ma ora il nostro incontro ha un sapore diverso, all’indomani di questo importante e meritato riconoscimento in campo musicale.

R: Ciao Valerio. Davvero un bel riconoscimento, quello che ti vede tra i finalisti del prestigioso Premio “Targhe Tenco 2020” per la musica d’autore. Il tuo album di esordio si intitola “Quarantena”. Ci ha colpito molto che artisti e cantautori abbiano composto opere artistiche e musicali proprio in uno dei periodi più bui della nostra storia. Tu come hai vissuto la quarantena e cosa ti ha lasciato questo momento così particolare della tua vita?

B: Ciao! Innanzitutto grazie. Sono davvero felice e orgoglioso di questo traguardo e comunque vada la finale del Tenco, per me è già una vittoria vedere il mio album inserito nella cinquina delle migliori opere prime dell’anno. Il mio disco si intitola ‘’Quarantena’’, ma per quanto possa sembrare un titolo associabile al periodo di isolamento che purtroppo abbiamo affrontato nei mesi scorsi a seguito dell’emergenza sanitaria, non è così. E’ un titolo innanzitutto scelto durante la produzione stessa del disco, quindi durante il biennio 2018 – 2019, e poi la quarantena a cui faccio riferimento è in un certo senso metaforica e si riferisce alle ‘’influenze musicali’’ di cui ho risentito nel dare vita a questo progetto discografico.

Fatta questa dovuta precisazione, devo dire che stare in casa per quasi 90 giorni è stata un’esperienza particolarmente difficile. Mi è sembrato di vivere in un limbo surreale in cui tutto appariva sospeso. Indubbiamente qualcosa che ricorderemo tutti e racconteremo alle generazioni successive. Un’altalena di umori differenti caratterizzava le mie interminabili giornate. Avendo pubblicato un disco appena prima del lockdown, non nego che ho avuto la sensazione che tutto il lavoro svolto fosse andato perduto, vista l’impossibilità di fare concerti e di promuoverlo. Però, nonostante tutto questo, ho avuto anche la piacevole opportunità di rallentare i soliti ritmi frenetici della quotidianità e di ritrovare i miei spazi, dedicandomi a tutto tondo a ciò che amo di più, la musica.

Nonostante possa sembrare abbastanza scontato che un cantautore in ‘’isolamento forzato’’ faccia del vuoto e del silenzio condizioni ottimali per la creatività, devo dire che per me non è stato propriamente così. Credo che la creatività funzioni un pò come la dinamo di una bici. Più pedali e ti muovi più ti si accende la luce. Comunque a fronte di questa inattività, sono riuscito a comporre almeno un paio di canzoni nuove che probabilmente saranno un punto di partenza per i prossimi lavori in studio.

R: Hai pubblicato un album indipendente dopo l’esperienza di autore all’interno di una casa discografica. Come mai questa scelta? Pensi di proseguire su questa strada? Essere un artista indipendente può essere più impegnativo ma più gratificante? Cosa ne pensi al riguardo?

B: Credo che oggi come oggi in Italia la quota di mercato relativa alla musica indipendente rappresenti indubbiamente la fetta più grossa. Le major discografiche sono sempre più intenzionate ad investire (e neanche tanto) su prodotti musicali usa e getta, abbandonando la loro storica missione di scouting che ha dato in passato, a molti giovani artisti, l’opportunità di farsi conoscere e di iniziare una carriera importante nel settore. Per cui per me in particolare, realizzare un album facendo leva solo ed esclusivamente sulle mie forze e sulle mie idee, ha coniugato una certa libertà artistica, difficilmente concessa nei soliti meccanismi discografici delle grandi etichette, con una tempistica di realizzazione priva di fretta ansiogena e consequenziale approssimazione. Infatti il risultato che ne è scaturito mi ha soddisfatto pienamente. Certo tutto questo ha richiesto un notevole sforzo sia in termini economici che di impegno fisico e mentale, però l’autoproduzione indipendente era la condizione ottimale e necessaria per lavorare ad un primo album.

R: Attualmente sei uno dei cantautori italiani più promettenti. Hai voglia di raccontarci qualche aneddoto legato ai tuoi esordi musicali?

B: Grazie per il bellissimo complimento! Ricordo come fosse ieri il mio primo live come Buva. Era un contest musicale universitario a Bari e io vi partecipai con una canzone finita poi dentro il mio primo Ep. L’esibizione prevedeva delle sequenze riprodotte e alcuni strumenti dal vivo. Ad un certo punto il computer da cui partivano le sequenze si spegne d’improvviso…e io, nonostante il panico, continuai imperterrito nell’esecuzione del brano. Beh..quel coraggio e quella incoscienza arricchirono la mia esibizione di verità e sincerità, permettendomi di vincere il mio primo premio musicale.

R: Quale è il tuo rapporto con la Puglia, e con la tua città di origine (Cerignola, n.d.r.)?

B: Come tutte le grandi storie d’amore, quella con la mia terra è densa di piacere, a volte odio, contraddizioni e gratificazioni. Sono consapevole però che essa è tutto per me. E’ una casa dove tornare, un mare che aspetta le mie confessioni, un cielo che accoglie le mie speranze. Per non parlare della sua tradizione musicale, specialmente cantautorale, da cui attingo spesso ispirazioni e idee.

La Puglia e Cerignola saranno sempre parte della mia vita e della mia persona e qualunque siano le mete che raggiungerò in futuro, avrò sempre un legame profondo e viscerale con la mia terra.

R: Credi nella collaborazione tra musicisti? Hai in mente progetti futuri che prevedano collaborazioni importanti nel panorama musicale italiano?

B: Assolutamente sì! Nella musica il gioco di squadra è fondamentale. Non è un dribbling solitario a fare la differenza, ma l’agire collettivo. Bisogna sapersi scegliere i giusti compagni di avventura e affidarsi alle loro competenze. E questo mio primo album ne è una dimostrazione. Nel produrlo ho avuto la fortuna di collaborare con grandi musicisti come il conterraneo Piero Monterisi, Maurizio Mariani, Ramon Caraballo, Emanuele Brignola, Francesco De Nigris. E poi la parte grafica e fotografica che ha visto il prezioso contributo di due amici di Cerignola come Roberto Michelucci e Michele Caldarisi, artisti eccezionali. Stesso discorso per i videoclip dei singoli ‘’Sud’’ e ‘’Le faremo sapere’’, entrambi opera di Roberto Biadi, regista affermato che ha già lavorato per Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e altri nomi importanti. Per cui questa finale al Tenco è anche merito loro e voglio pubblicamente ringraziarli.

Grazie, Buva. Torneremo sicuramente a parlare dei tuoi successi.

Cenni biografici su Buva

Buva, nome d’arte di Valerio Buchicchio, è un cantautore pugliese. Si avvicina alla musica sin da bambino, iniziando a canticchiare le canzoni di Lucio Battisti messe di frequente nel giradischi di casa. Tuttavia è come chitarrista che inizia a farsi conoscere, quando nel 2006 con un gruppo di amici mette in piedi una band (The Neighbours), per genere molto più vicina al British punk che alla canzone d’autore italiana. Solo successivamente si accosta alla scrittura e avverte la necessità di esprimersi anche e soprattutto attraverso la propria voce.

Così nel 2015 pubblica il suo primo Ep ‘’Vado di fretta’’, interamente autoprodotto, riscontrando interesse di pubblico e addetti ai lavori. Nel Febbraio 2016 si aggiudica il Premio del Pubblico durante le semifinali di Musicultura. Il 9 Settembre 2016 si esibisce come opening act del concerto di Max Gazzè nella sua città Cerignola. Nell’Ottobre 2016 vince il Primo premio al concorso nazionale di musica d’autore Bitontosuite e il premio Discovering Dalla per la migliore cover di Lucio Dalla. Nel luglio 2017 si diploma presso il Laboratorio di Alta Formazione Musicale Officina Pasolini di Roma, dove ha modo di studiare e confrontarsi con importanti professionisti del settore come Tosca, Piero Fabrizi e Niccolò Fabi. Nello stesso mese si aggiudica la targa Giorgio Calabrese al Premio Bindi, riconoscimento che gli permette di firmare un contratto di un anno in esclusiva editoriale come autore con Warner Chappell.

Nel mese di Dicembre del 2018 ottiene la Menzione Speciale di ‘’Musica contro le mafie’’, partecipando all’omonimo concorso con il brano ”Sud”. E’ inoltre tra gli autori del brano ”Ercole” di Ermal Meta presente nel disco live ”Non abbiamo armi – il concerto’’. Fa parte del collettivo musicale Adoriza, con cui ha vinto la prestigiosa Targa Tenco 2019 per il disco Viaggio in Italia – Cantando le nostre radici. Il 28 Febbraio 2020 viene pubblicato il suo disco d’esordio dal titolo Quarantena, che vede la collaborazione di importanti musicisti della scena musicale romana.