
Valerio Bucchichio: Ecco chi è Buva in realtà.
19 Aprile 2019 0 Di Vincenzo Barnabà
Da Cerignola a Sanremo per ritirare un premio contro la Mafia, passando dal contratto con la Warner e la collaborazione con Ermal Meta in “Ercole”, senza mai dimenticare il suo amato “Sud”: Ecco la storia di Valerio Buchicchio, in arte Buva, giovane cantautore pugliese che grazie alla sua tenacia e la sua voce è riuscito nell’intento di costruire il proprio sogno.
INTERVISTA
1 – Chi è Valerio Buchicchio? Dove e come nasce il nickname di Buva?
Valerio è un ragazzo di 32 anni, nato e cresciuto in una una normale e tranquilla famiglia di Cerignola, come il terzo di quattro figli maschi. Troppo distante dal primogenito per permettersi di ignorarne l’esempio e troppo vicino all’ultimo per permettersi di non esserlo. Il risultato di una sorta di ‘media’ tra due generazioni a confronto, che da un lato gli ha dato aderenza al terreno, alla cultura del lavoro e del sacrificio, dall’altro una sana incoscienza nell’affrontare la vita con la leggerezza di chi sogna per davvero di diventare ciò che gli pare.
Abbandonando la terza persona che fa molto biografia su wikipedia, ho una laurea in Economia tanto sudata quanto inesorabilmente ignorata. Ho capito fin da subito che non erano i conti e gli stati patrimoniali quello che davvero mi rendeva felice, ma ho perseguito la strada universitaria fino al traguardo perchè ormai era diventata una sfida con me stesso.
Ho sperimentato un Valerio che non ero per diventare il Valerio che sono, che detto così fa molto Marzullo, ma in realtà è il meccanismo, anche un pò masochista, attraverso il quale ho realizzato che la Musica è la sola e unica strada che voglio percorrere.
Buva nasce nel 2014, prima di partecipare ad un contest per cantautori. Dopo ore ed ore di brainstorming in cui ho messo a dura prova le sinapsi cerebrali, sono arrivato all’intuizione : unire la prima sillaba del cognome con quella del nome. Credetemi…è molto più arduo trovarsi un nome d’arte che scrivere una canzone!
2- Come ti sei avvicinato alla musica e cosa rappresenta per te?
– Ho conosciuto la Musica da bambino attraverso la voce e la musica di Lucio Battisti, sparato a palla dallo stereo nella stanza di mio fratello. Galeotto fu il disco ‘’ Anima latina ‘’. Ricordo che ogni sera mi addormentavo ascoltando la seconda traccia ‘’ Due mondi ‘’. Una sorta di ninna nanna prog di cui non comprendevo forma e contenuti, ma che riusciva a trasportarmi in uno stato di grazia e di serenità assoluta. Ecco…la musica per me è qualcosa che c’entra con queste due sensazioni, qualcosa che ti distrae dal mondo esterno e ti proietta lì, dentro di te, dove custodisci davvero quello che sei. Una specie di ponte tra il reale e l’astratto.
Certo esistono tante espressioni musicali! Puoi ascoltare un tormentone mentre guidi l’auto o mentre sollevi bilancieri da 30 kg…ma anche in questo caso, la musica diventa distrazione dal reale, che sia il traffico snervante o la contrazione dolorosa dei tuoi bicipiti.
3 – Com’è nata Sud? Cosa vuole raccontarci e quanto di te c’è in quel pezzo? Quale la parte che più ami?
‘’Sud’’ è nata per caso. In realtà stavo lavorando su un pezzo intitolato ‘’Nord’’ ma mi ero abbastanza incartato. Per cui, come nel gioco della leva, mi sono spostato nella parte diametralmente opposta. Volevo parlare del mio Sud ma volevo anche che ognuno potesse riconoscere il suo. E’ stato un po come girare un film…avevo la mia videocamera e volevo catturare le immagini più significative di questa terra, disegnandone pregi e difetti. Lo slancio dell’inciso ‘’ braccia aperte verso il mondo ‘’ rappresenta una duplice realtà : quella di chi accoglie, e il nostro Sud ha il grande dovere nonché grande merito di essere una casa per coloro che viaggiano da un Sud più profondo, e al tempo stesso quella di chi chiede aiuto, attenzione da parte dello Stato, soprattutto in tema di politiche sociali ed economiche, che garantiscano un più alto livello di legalità e benessere in queste terre inquinate dai malaffari e dalla disoccupazione.
Il verso che amo di più è sicuramente ‘’ il cuore punta finalmente il Sud ‘’! Non è campanilismo o semplice appartenenza territoriale…amo questa terra e a volte nel mio viaggio di essere umano ne perdo di vista valori e ricordi…e ogni volta che il mio cuore punta ancora il Sud, ritrovo ancora me stesso.

4– Da Cerignola a Sanremo, come ci sei arrivato? Cosa hai provato quando sei arrivato all’Ariston e quali le sensazioni di Buva prima e dopo tale evento? Com’è stato ricevere il prestigioso premio “Musica contro le Mafie”?
Per me è stato un onore ricevere la Menzione speciale di Musica contro le mafie, poiché tra i tanti concorsi nazionali per cantautori è sicuramente da anni uno dei più importanti. Per parteciparvi bisognava presentare un brano inedito che parlasse non necessariamente di lotta alla mafia, ma che avesse come tema centrale l’impegno sociale ed il rispetto dei diritti umani.
Ho pensato quindi di presentare Sud e da qui l’idea di realizzarne il videoclip, che è opera del regista Roberto Biadi, conosciuto per aver collaborato con artisti del calibro di Fabi e Silvestri. La produzione artistica del brano invece è opera di Maurizio Mariani e Piero Monterisi ( batterista anch’egli di Cerignola ) ,presso lo studio di registrazione della Social music school di Roma.
La premiazione, dopo la finale svoltasi a Dicembre a Cosenza, è avvenuta nella splendida cornice di Sanremo, ci tengo a precisare presso Casa Sanremo, sede di tutti gli eventi corollari al festival omonimo. L’ Ariston l’ho solo sfiorato mentre passeggiavo ed è stato sicuramente un arrivederci. Tuttavia, indipendentemente dalla sede della premiazione, è stato emozionante comunque essere lì nei giorni del Festival, ricevendo grande attenzione dai media e dagli addetti ai lavori presenti nella cittadina ligure.
5 – Ecco che arriva anche per te il contratto con Warner. A chi dedichi questo punto d’arrivo e quali i sacrifici fatti per arrivare a tal punto? È realmente il tuo punto d’arrivo o ci dobbiamo attendere altro da Buva? Cosa?
Il contratto con l’editore Warner Chappell arriva dopo aver ricevuto la targa Giorgio Calabrese come migliore autore durante l’edizione 2017 del Premio Bindi.
Sicuramente un altro traguardo importante che mi ha permesso di affacciarmi al mondo del lavoro nelle vesti di autore. Un traguardo che è stato al tempo stesso una partenza, poiché c’è ancora tanta strada da fare e soprattutto c’è ancora tanto da migliorare. Ma è stato un riconoscimento molto importante che ho dedicato soprattutto a me stesso e alla mia ostinata caparbietà, riconoscimento arrivato inoltre al termine di un intenso biennio di studio presso il laboratorio di alta formazione musicale Officina Pasolini di Roma, dove ho potuto imparare tanto da grandi professionisti del settore come ad esempio Tosca, Piero Fabrizi e Niccolò Fabi.
6 – Da poco è uscita “Ercole”. Com’è nata la collaborazione con Ermal Meta e come l’hai affrontata? Cosa hai provato al suo primo ascolto e quali le sensazioni provate quando lo stesso cantautore ti ha approvato la canzone? Cosa racconta Ercole? Quale il messaggio nascosto di Buva?
‘Ercole’’ è il frutto di una bellissima collaborazione con altri bravissimi autori come lo stesso Ermal, Gianni Pollex, Stefano Milella e Leonardo Lamacchia.
Avevo una melodia in testa, un incipit e una sorta di mantra da sviluppare nel ritornello, ma è solo quando ho collaborato con gli altri che abbiamo costruito la canzone vera e propria. Ognuno ha dato il suo importante e personale contributo per renderla così come oggi la ascoltiamo in radio.
Quando ho saputo che Ermal l’avrebbe incisa e inserita nel suo disco, sono rimasto senza parole. Ero al settimo cielo! Pensateci…un artista così importante come Ermal che canta un brano in cui c’è anche del mio. Una soddisfazione che non capita tutti i giorni!
Ricordo bene quando l’ho ascoltata per la prima volta…ero con lui, mi ha passato gli auricolari e poi magia…sono rimasto tutto il tempo del brano con gli occhi chiusi e alla fine non ho potuto fare altro che dire ‘’ cavolo che bomba! ‘’. E’ davvero un gran bel pezzo ed Ermal lo interpreta davvero alla grande!
Cosa racconta ‘’Ercole’’ ? Beh…credo che ognuno degli autori abbia una sua personale visione della canzone. Sicuramente è una canzone che parla d’amore, ma non di un amore perfetto, bensì di un amore provato da mille fatiche ( erano dodici in realtà quelle di Ercole ) come lo sono tutti gli amori veri in realtà. Tuttavia non prenderei troppo sul serio quelle promesse! L’amore è un’idea più che un ideale, e si sa…le idee sono solo costruzioni della mente…niente a che fare con il reale.
7 – Qual è la canzone che invidi ad un artista e quale che vorresti ancora scrivere?
La canzone che avrei voluto scrivere è senza dubbio ‘’ Il timido ubriaco ‘’ di Max Gazzè. Partendo dalla mia personale statistica che vede gli amori non corrisposti primeggiare per numero su quelli corrisposti, ne consegue che scrivere di un amore provato per qualcuno che non ci appartiene è sempre più difficile. E poi io sono timido in tutto e per tutto e mi rivedo pienamente nel protagonista del brano. Sull’ubriaco invece ci posso lavorare ma non amo particolarmente l’alcool!
La canzone che vorrei scrivere è semplicemente la prossima. Non si sa mai quali meraviglie e quali insidie nasconde una nuova canzone!

8 – A chi ti ispiri per la tua musica? Come nasce un testo delle tue canzoni?
Indubbiamente ho tanti modelli di riferimento e d’ispirazione: da Battisti a Dalla, sino ai più recenti Fabi, Gazzè e Bersani; ma anche i Beatles o gli U2. Solitamente parto da una melodia e ci crederete o meno, quando trovi la melodia giusta essa contiene al tempo stesso le parole giuste. Dopodiché è solo un lavoro di estrazione : trovato il punto d’accesso si tira fuori tutto quello che c’è e poi si scelgono le cose più belle.
9 – Come definiresti in rima la tua amata Puglia?
Puglia terra di lampare
terra di canti e voci amare
terra di sogni e di migranti
terra di amici e vecchi amanti
terra confusa, terra che impreca
terra romana, dapprima greca
terra fertile, terra nuda
terra che lavora e suda
terra di principi e soldati
terra di schiavi malpagati
terra di cuore e malinconia
terra che spera ,terra mia