Celenza Valfortore, il borgo medievale pugliese sui Monti Dauni fondato da Diomede

Celenza Valfortore, il borgo medievale pugliese sui Monti Dauni fondato da Diomede

27 Marzo 2021 0 Di Cristiana Lenoci

Adagiata su una collinetta che si affaccia sulla Valle del Fortore, oggi occupata dall’invaso artificiale di Occhito, Celenza Valfortore venne fondata, secondo la leggenda, dallo storico Diomede. Nel 275 a.C. i Romani lo distrussero durante le guerre sannitiche e i superstiti si rifugiarono sulla collina, dando inizio alla costruzione del nucleo originario di Celentia.

Il borgo medievale, che si è conservato quasi intatto, è dominato dalla torre merlata del Palazzo Baronale, e le sue stradine antiche rivelano ad ogni passo angoli e spiazzi caratteristici, portali finemente scolpiti, fontane, monasteri e palazzi storici appartenuti alle ricche famiglie locali.

Cosa vedere a Celenza Valfortore

Tra chiese, edifici storici e reperti archeologici,  questo borgo pugliese sui Monti Dauni ha parecchio da offrire ai suoi visitatori.

Il Palazzo Baronale (o Castello) è stato costruito tra il XV e il XVII secolo dal Gambacorta, questo imponente edificio si caratterizza per la sua torre merlata e le tre raffinate logge. E’ godibile solo dall’esterno, in quanto attualmente è proprietà privata.

Il Museo Archeologico Antiquarium Comunale è ubicato all’interno del chiostro del Monastero di San Nicola. Qui sono esposti i reperti archeologici che mostrano le origini di Celenza dal neolitico fino al periodo tardo-romano. In questo museo comunale è custodito anche il cippo graccano segno dell’attività di centuriazione romana della valle del Fortore.

Chiesa e Monastero di San Nicola: edificata nel XVII secolo per volere del marchese di Celenza, Andrea Gambacorta, la chiesa è parte dell’omonimo monastero. Contiene un’importante tela del 1759, raffigurante l’incoronazione di Maria SS. Da non perdere i locali degli ex mulini, attualmente sede di un centro visite multimediale.

Le Porte: gli antichi accessi alla città di “Celenna” meritano più di uno sguardo attento. Porta Nova, o in dialetto “cautone” (grande apertura) presenta sull’archivolto in pietra lo stemma dei Gambacorta. Oltre si apre un belvedere che regalerà ai visitatori una spettacolare vista sul Lago di Occhito. Sulla Porta San Nicola potete notare la scultura di una mano che stringe un pugnale. In prossimità del Castello c’è la Portella, detta anche “supportico”, e la Porta Carlina.

Chiesa di S. Croce (o Chiesa Madre): ricostruita nel 1569 su un edificio precedente, presenta un rosone in stile romanico abruzzese. Al suo interno si possono ammirare le tele dell’Assunzione, di San Giorgio, e diverse sculture lignee.

Chiesa di San Francesco: l’edificio, di inizio ‘700, sorge a lato del Convento dei Frati minori. L’esterno è impreziosito da un bel portale in pietra. L’interno custodisce tre statue lignee raffiguranti San Antonio, San Pasquale Baylon e la Madonna.

Chiesa di San Michele: l’edificio del XVII secolo è stato costruito in seguito alla fine della peste bubbonica che colpì il borgo, e custodisce la pregevole statua lignea di San Michele con elmo, spada e scudo in argento.

Cosa fare a Celenza Valfortore e dintorni

I boschi di Celenza costituiscono una vasta area verde, in passato costellata di Casali e Monasteri e che fu teatro delle gesta dei briganti. I boschi sono attraversati da diversi sentieri e, in località “Casone Iamele” è visitabile il Centro di ambientamento e ripopolamento della selvaggina. La contrada Minconga, nei dintorni del borgo, vi sono sorgenti di acqua, rigogliosa vegetazione e aree picnic attrezzate.

Santuario Santa Madonna delle Grazie: a breve distanza dal borgo, immersa in un placido scenario naturale, sorge l’edificio settecentesco che conserva la statua lignea della Madonna delle Grazie, attribuita al Di Zinno.

Qualche curiosità su Celenza Valfortore

Gianbattista Varanelli era un “vaccaro” originario di Celenza Valfortore che diventò un Brigante, mettendosi a capo di circa 100 “insorgenti” con il soprannome di “Titta”. Si racconta che nei primi anni 60 del XIX secolo compì scorribande di ogni genere sui Monti Dauni, in Irpinia e nel Molise. La Guardia Mobile di San Marco La Catola, dopo un violento scontro armato, riuscì a catturare il temuto brigante e lo condannò a morte tramite fucilazione.

Eventi e Appuntamenti

Il 2 Luglio è il giorno della festa dedicata alla Madonna delle Grazie, e il paese si anima con la rituale processione e alla sera con la Sagra della Frittata.

Dall’11 al 13 Agosto il borgo si esalta con il Palio delle Contrade. Una festa molto sentita, dove i due rioni del paese (Torre e Convento), si sfidano realizzando gustosi piatti a base di salsiccia.

Info e Contatti

Comune di Celenza Valfortore: www.comune.celenzavalfortore.fg.it; tel: 0881-554016