Enzo Suma, guida naturalistica di Ostuni (Br): “Ho fondato il museo virtuale dell’archeoplastica”

Enzo Suma, guida naturalistica di Ostuni (Br): “Ho fondato il museo virtuale dell’archeoplastica”

16 Giugno 2023 0 Di Cristiana Lenoci

Ha cominciato a raccogliere i rifiuti abbandonati in acqua e sulla spiaggia, per puro spirito civico. Poi, ha capito che i reperti trovati (anche se non sono né antichi né tantomeno preziosi) sono in grado di raccontare una storia a chiunque abbia piacere di ascoltarla.

Enzo Suma, 41enne pugliese di Ostuni (Br) è una guida naturalistica che, ad un certo punto, ha deciso di fondare “Archeoplastica”, un museo online (www.archeoplastica.it) in cui si possono visionare tutti i rifiuti che, nel corso del tempo, sono riaffiorati dal mare o sulla battigia.

I reperti di ogni tipo (flaconi, bottiglie, bambole, vecchi giocattoli, vasi per fiori, contenitori per assorbenti interni e altro ancora) raccolti da Suma sono posizionati in bella mostra per essere guardati dai visitatori, e hanno lo scopo di farci riflettere sul pessimo stato in cui si trovano i nostri mari.

Nonostante la maggior parte dei reperti abbia navigato per anni, soggetti all’erosione del sole, del sale, del potere delle onde, sono ancora ben visibili, soprattutto quelli in plastica. Gli oggetti realizzati con materiali plastificati sono in grado di resistere per lungo tempo, o anche per l’eternità.

Prima che una bottiglia di plastica qualunque possa disintegrarsi del tutto nell’ambiente possono passare anche 500 anni.

Nel 2018 ho trovato il flacone di una crema solare con il prezzo in lire, sono riuscito a datarlo confrontandolo con una vecchia pubblicità. Aveva 50 anni. Il reperto più antico che ho trovato risale alla fine degli anni Cinquanta, non si è modificato per niente in tutto quel tempo, nonostante sia rimasto immerso in mare. Fino ad ora ho raccolto oltre 200 reperti, prodotti tra gli anni Sessanta e Ottanta”, ha dichiarato Suma durante l’intervista rilasciata ad un giornale mensile.

Alcuni esempi di reperti trovati nel mare e sulla spiaggia, presenti nel museo? Il flacone del bagnoschiuma Roberts (risalente al 1972), un’audiocassetta per registratore (risalente al 1975), la scatolina di latta delle mentine “Mental” (anni Sessanta).

Lo scopo del museo è quello di suscitare una riflessione ed una maggiore consapevolezza sul problema dell’inquinamento ambientale, in particolar modo quello dei mari. E’ necessario più che mai arrivare ad un minor consumo di materiali prodotti in plastica, se abbiamo a cuore l’ambiente e la sopravvivenza del nostro Pianeta.