
Istituto Comprensivo Di Vittorio-Padre Pio di Cerignola, la Dirigente: “A scuola nuovo progetto su bellezza e legalità”
14 Dicembre 2020Il particolare momento che stiamo tutti vivendo ha messo in evidenza alcune criticità, soprattutto nei settori della Sanità e della Scuola. E’ però importante sottolineare che vi sono dirigenti e docenti che, nonostante la difficile situazione contingente, continuano a lavorare con passione ed impegno per portare avanti ciò in cui credono, e le finalità educative della scuola.
Una delle scuole pugliesi che si contraddistingue per gli interessanti progetti formativi e di innovazione sociale è sicuramente l’Istituto Comprensivo “Di Vittorio-Padre Pio” di Cerignola (Fg). I progetti realizzati e quelli “in cantiere” sono tanti e spaziano in diversi ambiti: grande è l’impegno profuso dai docenti per portarli avanti nel migliore dei modi, adattandosi alle circostanze che il periodo impone.
Abbiamo intervistato la Dirigente Dott.ssa Lucia Lenoci a proposito dell’ultimo progetto “La Bellezza salverà il mondo” “PO Puglia FESR 2014-2020” (Avviso Bellezza e Legalità) partito proprio in questo giorni presso l’Istituto “Padre Pio”.
R: Nonostante il periodo, la scuola non si ferma. La Sua, in particolare, è sempre attiva e propositiva. E’ infatti da poco partito un nuovo interessante progetto, promosso dall’associazione di promozione sociale “Kama” e approvato dalla Regione Puglia, che si intitola “La Bellezza salverà il Mondo”. Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta ad aderire alla proposta dell’associazione “Kama” di Cerignola?
LL: Il nostro Istituto Comprensivo ha nel suo Piano dell’Offerta Formativa l’educazione naturalistico-ambientale quale asse portante intorno al quale si costruiscono nuclei tematici interdisciplinari finalizzati alla Sostenibilità ambientale, intesa come riqualificazione e valorizzazione del proprio ambiente di vita.
Il forte spirito di ricerca e di innovazione che anima la nostra scuola ha dato, poi, la spinta ad intercettare questa bella opportunità proveniente dal territorio. E’ stato quindi “naturale” aderire al progetto dell’Associazione Kama che sul territorio rappresenta una risorsa formativa orientata ai principi e valori del Piano dell’Offerta Formativa.
R: Il progetto si pone come “ponte” tra passato e futuro, attraverso il recupero di una tradizione artigianale che è un tempo è stata viva nella nostra città: la lavorazione dell’argilla. Quanto è importante il recupero delle tradizioni in un percorso scolastico che non lascia abbastanza spazio ad attività creative e manuali?
LL: La scuola stessa è un “ponte” tra passato e futuro, e in tale prospettiva il recupero delle tradizioni artigianali diventa una strategia educativa per rafforzare e promuovere la cultura dell’identità del territorio, dando impulso allo sviluppo sociale ed economico, nell’ottica di un futuro “sostenibile”. Tradizione ed innovazione, quindi, sono un binomio inscindibile in una scuola che dà spazio alle creatività nei suoi vari linguaggi espressivi.
R: Lei ricorda il quartiere “Fornaci” di Cerignola, così chiamato perché appunto popolato di botteghe artigiane dedite alla lavorazione dell’argilla?
LL: La scuola Padre Pio è collocata proprio nel Rione Fornaci, dove un tempo vi erano le “casette” dei fornaciai, artigiani dediti alla lavorazione dell’argilla. Un ricordo ancora vivissimo della mia infanzia mi riporta, infatti, nella bottega di un artigiano anziano in via San Giuseppe, dove andavamo ad acquistare, tra i tanti manufatti che produceva, i famosi “carusidd” per conservarci le monete che noi bambini risparmiavamo con tanta cura e impegno.
Riprendendo il tema della cultura dell’identità del territorio e dello sviluppo della creatività, è mia intenzione far ripartire a pieno ritmo il nostro laboratorio di ceramica, dotato di un forno per la cottura dell’argilla, dando vita a progetti con le Associazioni del territorio, facendo rifiorire così quella innovativa esperienza cominciata nei primi anni Novanta, sotto la guida del Preside Vincenzo Orfeo.
R: E’ possibile, secondo Lei, per la scuola pubblica, adottare nuove metodologie di “outdoor education”, adesso esclusivamente realizzate da scuole private?
LL: La scuola pubblica non è nuova a queste esperienze. Nel mio primo anno di dirigenza a Milano, nel 1993, ebbi modo di conoscere più da vicino la scuola elementare Rinnovata Pizzigoni il cui metodo si basa sul lavoro, che sta alla base dell’attività svolta sia all’interno che all’esterno della struttura scolastica e sull’ambiente, inteso in tutte le sue accezioni, come occasione di apprendimento. Pertanto, adottare nuove metodologie non è soltanto possibile, ma anche necessario.
Per dirla con l’ideatrice del metodo Pizzigoni: “Al mondo delle parole si sostituisca il mondo dei fatti… Conosci il tuo paese e l’amerai”.
R: Quanto può essere utile, in un momento di emergenza come questo, aprire le scuole a nuovi scenari e metodologie didattiche?
LL: La scuola è aperta al futuro e all’innovazione anche quando è “chiusa”. I docenti, soprattutto in questo momento di difficoltà in cui sono costretti a fare lezione a distanza, trovano in questa nuova metodologia un’occasione di crescita culturale e professionale.
La Dirigente Dott.ssa Lucia Lenoci
Il logo dell’Associazione di promozione sociale “Kama”, di Cerignola