Anna Gjeka: “La mia storia e il fumetto dedicato ai bambini speciali: un contributo a chi è in difficoltà”

Anna Gjeka: “La mia storia e il fumetto dedicato ai bambini speciali: un contributo a chi è in difficoltà”

19 Dicembre 2021 0 Di Cristiana Lenoci

Quella che sto per raccontarvi è una storia di Natale, nel senso vero e profondo del termine. Perché, secondo l’etimologia della parola, Natale rappresenta l’origine, la nascita. Ogni nuova nascita è quindi un augurio. Sta a noi scegliere, ogni giorno, che cosa debba nascere e cosa festeggiare.

Gli incontri più belli, nella vita, avvengono casualmente. Ma ancor più io credo che le anime simili, prima o poi, siano destinate ad incontrarsi.

Ho conosciuto Anna Gjeka per un’iniziativa solidale, e ci siamo ritrovate a chiacchierare come se ci conoscessimo da sempre. Quando, tra le altre cose, mi ha detto di essere la mamma di un bambino speciale, ho capito che quella donna apparentemente esile e delicata che mi stava di fronte era molto più forte di quello che potessi immaginare.

Non c’è voluto tanto per avere conferma di ciò che il mio intuito mi aveva suggerito: Anna Gjeka ha una bellissima storia da raccontare. I protagonisti sono lei e suo figlio Francesco, un bambino di otto anni che lei definisce “speciale” perchè autistico.

Io ho 42 anni e sono la mamma di un bambino speciale di otto anni, che si chiama Francesco. Con il progetto Regala un fumetto ad un bambino speciale, insieme ad altri genitori, vogliamo far conoscere chi sono questi bambini. All’interno del fumetto ciascun bimbo si presenta insieme ai suoi genitori o fratellini, o amichetti. Ho realizzato questo fumetto interamente da sola, perché ho dimestichezza con i programmi grafici e ho rielaborato le fotografie che mi sono state inviate.

Nel corso degli anni ho creato gruppi di genitori sia su WhatsApp che sui social. Ci confrontiamo, ci diamo forza l’un l’altro, ci aiutiamo quando è necessario. Un po’ di tempo fa abbiamo riunito le forze per sostenere una mamma di un bambino speciale in difficoltà che vive al Nord Italia, a cui abbiamo donato alcuni generi alimentari. Pur senza conoscerla, ci siamo fidati e abbiamo fatto bene”, racconta Anna.

Una rete solidale, quindi, fatta di solidarietà e confronto per chi è in difficoltà. “Mancano però persone di Cerignola e dintorni, in questa rete che è attiva da tempo ormai. Mi piacerebbe che anche i genitori di bambini speciali di Cerignola potessero aderire a questi gruppi di auto-aiuto, sostenendo i nostri progetti e conoscendoci di persona”, sottolinea.

La storia di Anna è molto toccante. “Io ho due principi a casa con me: un principe di 23 anni, ed un altro di 8 anni, Francesco appunto. Quando lui è nato, dovevo affrontare delle difficoltà, e anche prima non ho vissuto pienamente la gravidanza. Poi, verso i due anni, Francesco ha cominciato a manifestare i primi sintomi strani, che mi hanno subito allertato. Inoltre ha subito una frattura al femore senza alcuna caduta: stava semplicemente giocando, e ad un certo punto non riusciva più ad alzarsi. La situazione poi è precipitata, il bambino si è chiuso in sé stesso e non lasciava entrare nessuno di noi nel suo “mondo”.

Nonostante le mie continue richieste di aiuto, tutti mi dicevano che erano soltanto delle mie “fissazioni”. Finalmente dopo tanto girare, la diagnosi è arrivata. Autismo. Ricordo la gioia che ho provato quel giorno in cui un medico specialista di Venezia mi ha detto che Francesco è autistico. Almeno sapevo di cosa si trattava, ed ero pronta a tutto pur di aprire un varco di comunicazione con mio figlio”.

Da allora, dopo una serie di difficoltà, Anna e Francesco hanno cominciato insieme un percorso di terapie e cure. Eppure Anna lancia un grido d’allarme: “Noi mamme di bimbi speciali siamo sole. Purtroppo non abbiamo uno sportello di riferimento, non abbiamo persone sempre disposte ad accoglierci ed aiutarci. Molti genitori si vergognano di ammettere di aver bisogno di aiuto. Io invece non mi sono mai risparmiata, perché voglio aiutare non solo mio figlio, ma anche tutti gli altri bambini con problemi simili”.

L’autismo può rivelarsi difficile da gestire, è un “mostro” che spesso divide, piuttosto che unire le coppie e le famiglie. “Conosco mamme che sono fuggite via dopo la diagnosi, e papà che invece sono rimasti accanto ai figli speciali rinunciando al lavoro o alla carriera. Ci sono famiglie che non riescono ad accettare un bambino  diverso dagli altri, a me è successo ma non condanno nessuno. Anzi, lascio sempre la porta un po’ aperta per lasciar tornare chi lo desidera”.

Le parole pronunciate da Anna toccano il cuore. Nel fumetto che propone in vendita, e il cui ricavato è destinato al sostegno di famiglie in difficoltà, ci sono tanti volti sorridenti di bimbi in compagnia dei loro “angeli”. Mamme, papà, nonni. Un esercito di eroi silenziosi che Anna fa uscire dall’anonimato e fa entrare nelle nostre case e nei nostri cuori.

Se stai leggendo e sei una mamma speciale, benvenuta. Sei a casa tua”, è questo l’invito che Anna rivolge a chiunque desideri entrare nel suo gruppo di auto-aiuto.

Se volete sostenere i progetti di Anna e regalare speranza a tutti i bimbi speciali potete contattarla al numero 392-4534824

Il fumetto realizzato da Anna per raccogliere fondi a favore delle famiglie con bambini speciali in difficoltà