Carnevale: Ecco le maschere pugliesi!

Carnevale: Ecco le maschere pugliesi!

7 Febbraio 2020 0 Di Vincenzo Barnabà

Il carnevale in Puglia viene celebrato in moltissimi centri della regione; infatti molto note sono le sfilate di carri allegorici, accompagnati da cortei di maschere colorate. Si contano molte maschere regionali pugliesi che, rappresentano vizi e virtù. Alcune di esse, come la maschera di Farinella, dall’aspetto di un joker, con un abito costituito da toppe multicolori e un cappello a due punte, ciascuna delle quali con un sonaglio, tipica del carnevale di Putignano, sono famose in tutto il territorio.

Gibergallo è una delle due maschere ufficiali del carnevale di Massafra. Indossava un frac bianco e nero e una maglia a strisce gialle e rosse, è truccato come un clown e porta con sè un gallo al guinzaglio. Negli anni alcune persone hanno iniziato a vestirsi come lui.

Lu Pagghiuse è l’altra maschera di carnevale di Massafra, la quale rappresenta una delle caratteristiche della città, la passionalità. La maschera rappresenta un personaggio a metà strada fra un menestrello, un giullare e un contadino; porta la bisaccia e il “cupa-cupa”, uno strumento musicale di origini antiche e legato alla tradizione contadina.

Lu Titoru (Teodoro) è la maschera ufficiale del carnevale di Gallipoli. Secondo la tradizione Teodoro era un giovane ragazzo di Gallipoli che chiese alla madre di preparare il suo piatto preferito, polpette, preso dalla foga, Teodoro rimase soffocato dalle polpette e morì. Titoru morto è seguito dalla madre “Chiangimorti”, e da un gruppo di ragazzi vestiti da donne che piangono il defunto.

Carnevale di Corato presenta tre maschere ufficiali: U’ panzòne, la Vecchiaredd e U’ Scerìff. U’ Panzòne è l’allegoria di una ricchezza troppo ostentata e di una falsa generosità. La Vecchiaredd, dall’aspetto molto simile a quello delle Quarantane, la vedova di Carnevale. La maschera U’ Sceriff nasce dal benessere economico degli anni “50- “60, anni in cui la maschera trova la sua origine, prendendo spunto dalla nascente cinematografia hollywoodiana e dei film western.

Lu Sciacuddhuzzi è la maschera del carnevale di Aradeo, un piccolo uomo simile ad uno gnomo che fa scherzi e dispetti. ha origini molto antiche ed è diffuso in tutto il meridione con nomi diversi come Monaciello, Monaceddhu, Scazzamurieddhu…

A Casarano c’è il giullare con i baffi che indossa una camicia blu e larghi pantaloni rossi, in vita porta legata alla cintura una scarpa per ricordare la vocazione calzaturiera della città.

A Manfredonia, dove si svolge il carnevale più noto della Daunia, la maschera più importante è Ze Peppe, un fantoccio di paglia, vestito di stracci, che rappresenta un allegro signore seduto a bivaccare e bere. Il giorno del Martedì Grasso muore e viene bruciato.

A Foggia ci sono sette maschere. U’moneche cercande, à Pacchianelle, Menille, Ursine Stagnarille, Sciammi Sciamme, Zechille e Peppuzze. La ma schera di U’ Moneche cercande si ispira ad un uomo realmente vissuto, un frate, che girava per la città a chiedere l’elemosina. A’ Pacchianelle è la maschera femminile con guance e labbra truccate in modo vistoso, camicia bianca gonnellone nero con nastri rossi e verdi. Menille indossa franc, cilindro e papillon e porta un bastone di legno nero con pomello bianco. Ursine Stagnarille è un accattone e ha coperchi di latta cucita al suo vestito. Scammi Sciamme rappresenta il povero foggiano, Zecchille è un’alta personalità e segue i carri con un abito consunto nero, coppola e sigaretta in bocca e, infine, Peppuzze, fantoccio in paglia che rappresenta Carnevale.