
Il Caffè del Conte di Cerignola (Fg), fine anni Ottanta: la sfida culturale di Mario Palmiotta
20 Febbraio 2021Via Pavoncelli è una strada “storica” di Cerignola. Collocata nel cuore del centro storico, a due passi dal Piano delle Fosse granarie, è sede della splendida omonima tenuta e dell’annesso museo degli attrezzi agricoli antichi.
Proprio in questo viale alberato, alla fine degli anni Ottanta, nasce e si realizza il primo “contenitore culturale” di Cerignola: un locale, denominato “Il Caffè del Conte” che diventa in breve tempo uno spazio aperto che accoglie musicisti, mostre d’arte e presentazioni di libri di autori locali.
In quel periodo storico, che molti ricordano tra i più bui della storia cerignolana (a causa della malavita e della delinquenza che imperversa) questo locale, nato dal progetto e dalla fervida determinazione di Mario Palmiotta, affiancato dal fratello Ovidio, rappresenta una fucina di idee e sperimentazioni musicali e culturali, e vede passare ed esibirsi giovanissimi talenti come Piero Monterisi e Mikelangelo Loconte.
Abbiamo ricostruito gli anni d’oro del Caffè del Conte insieme a chi, in quegli anni non certo facili, ha avuto la bravura e il coraggio di investire tempo, risorse e competenze nella realizzazione di un suo sogno: un locale che desse voce ai giovani e ai talenti inespressi del nostro paese.
Lui è Mario Palmiotta, barman appassionato di musica da sempre e con esperienza maturata nel settore della ristorazione, anche al di fuori dei confini nazionali.
“Il progetto del Caffè del Conte è nato nel 1987. In quel periodo lavoravo come barman in un bar di Cerignola, e mi dilettavo a suonare con un gruppo di amici in un garage proprio nei pressi di via Pavoncelli. Attraversando ogni giorno questa strada il mio sguardo si soffermava spesso su quei locali sempre chiusi, che sembravano abbandonati. Nella mia mente cominciava a delinearsi il mio progetto, che prese forma qualche mese dopo, firmando il contratto di affitto per il locale che diventò il Caffè del Conte. L’apertura ufficiale avvenne l’8 Settembre 1988. Quando si dice “Carpe Diem”, bè io quell’attimo l’ho colto subito. Da allora è stata una semina continua di musica, libri, cultura, e altro ancora”. Comincia così il suo racconto Mario, mostrando un po’ di comprensibile emozione nel ripercorrere le tappe di un progetto così fortemente desiderato.
Sono tanti gli aneddoti e gli episodi legati all’esperienza del “Caffè del Conte”, che per circa tre anni ha scandito la quotidianità dei giovani cerignolani che avevano voglia di stare insieme, ascoltare buona musica, bere ottima birra ed ascoltare i racconti degli autori che qui presentavano libri e tenevano incontri.
“Tra gli autori locali che ho avuto il piacere di ospitare al Caffè del Conte c’è stato Michele Sacco, il poeta contadino che ha raccontato alcuni toccanti episodi di guerra, in dialetto cerignolano. Altro artista che è passato dal mio locale è stato Mikelangelo Loconte, che mi aveva chiesto la possibilità di esibirsi come musicista, e del quale avevo intuito il grande talento”, prosegue Mario.
Il Caffè del Conte, in quegli anni, è un vero e proprio “attrattore” di artisti e persone che vogliono esibirsi o esporre al pubblico le proprie opere. E Mario, con il suo spiccato savoir-faire, è un perfetto padrone di casa.
Alcuni avventori del Caffè del Conte ricordano ancora quella parentesi cerignolana che ha dato l’avvio ad un modo nuovo di concepire un locale come luogo di incontro, scambio e condivisione di passioni ed idee.
Uno di questi è Gianluca Russo, attualmente titolare del Risto-Bottega “Ambasciata di Puglia” a Forlì. Con piacere ha ricordato gli anni del Caffè del Conte.
“Il Caffè del Conte di Mario e Ovidio Palmiotta ha aperto lo stesso anno in cui io ho inaugurato il mio Luka’s Club. A mio avviso, erano due attività innovative, ognuna nel suo genere: il Caffè del Conte come primo locale trasversale aperto a tutti, giovani e meno giovani, e il Luka’s Club come offerta sportiva per le famiglie. Quando c’erano le serate musicali io chiudevo la palestra e andavo a trascorrere lì le mie serate. Al Caffè del Conte ho conosciuto Piero Monterisi, famoso musicista di Cerignola e Michele Loconte, che all’epoca era poco più di un ragazzino. Il Caffè del Conte è stato un progetto innovativo perché è stato il primo locale di Cerignola in cui si poteva ascoltare buona musica. Spesso mi ritrovavo ad offrire il mio aiuto con il servizio ai tavoli in cambio di una birra da gustare con Mario a fine serata. Erano i tempi (avevo circa 24 anni) in cui i rapporti erano semplici, diretti e senza doppi fini. Devo al Caffè del Conte un periodo di grande spensieratezza, di sano intrattenimento, di musica e cultura a Cerignola. Credo che attualmente il Safarà possa essere considerato un degno prosecutore del Caffè del Conte, grazie alla passione per la buona musica e alla professionalità di Nicola Lopane”, ha detto Gianluca.
“E’ bello pensare di aver seminato qualcosa di buono nei ragazzi di allora che ora sono cresciuti e ricordano con piacere questa parentesi della loro vita”, prosegue Mario.
In effetti, a pensarci bene, ci è riuscito. Il Caffè del Conte ha chiuso i battenti nei primi anni Novanta, ma continua sicuramente ad esistere nell’entusiasmo e passione di Nicola Lopane, che da 16 anni è titolare dell’unico “pub” che possa dirsi tale a Cerignola, il Safarà (in Piazza Matteotti).
“Ero un ragazzino e non avevo la possibilità di assistere agli spettacoli. Negli anni Novanta ho frequentato il Caffè del Conte, all’epoca avevo una band e suonavo con altri miei coetanei. Noi ragazzi che suonavamo provavamo per tutto l’anno per esibirci nell’unico evento a noi destinato, il Rock Stage. Non trovavamo altri luoghi in cui esibirci. L’unico posto che ci diede questa possibilità fu proprio il Caffè del Conte. Per noi quel gesto è stato importante. Ho uno splendido ricordo di quel posto. Gli anni Novanta sono stati terribili, molti hanno dimenticato quel periodo caratterizzato da vuoto culturale e delinquenza. Ora molte cose sono cambiate, c’è una maggiore apertura mentale e ai musicisti è dato spazio per esprimersi.
Ho sempre avuto il desiderio di aprire un club in cui dare la possibilità di esibirsi e ascoltare musica. Con Piero Monterisi, affermato musicista e mio amico, abbiamo voluto alzare il livello musicale nelle nostre ospitate, e sia i cerignolani che le persone di fuori hanno apprezzato parecchio le scelte musicali proposte”, ha dichiarato Nicola.
Anche lui è stato un pioniere come lo è stato Mario con il suo Caffè del Conte: la grande passione per la musica li accomuna ancora, ed è un piacere quando il passato e il presente si incontrano dando un senso di continuità e condivisione degli ideali.