
Il museo Ebraico di Lecce
6 Settembre 2020La struttura che custodisce la storia ebraica del capoluogo salentino, il museo sotterraneo ed ex sinagoga denominato appunto “Museo Ebraico”, sorge a Lecce all’interno di Palazzo Personè -Taurino in Via Umberto I.
Si tratta sicuramente di un luogo suggestivo incastonato come è fra la celebre basilica di Santa Croce ed i palazzi nobiliari circostanti.
Il progetto museale – inaugurato nel maggio 2016 – è frutto di un’iniziativa privata, realizzata in partnership con l’Università del Salento, nata con l’intento preciso di riportare alla luce la storia della Lecce medievale, con particolare riferimento alla locale comunità ebraica che, a differenza di ciò che succede in altri centri italiani, sembra aver rimosso ogni traccia del periodo compreso tra la fine dell’era antica e gli inizi dell’età moderna.
Il Museo, sotto l’ala direttiva del professor Fabrizio Lelli (docente di Lingua e Letteratura ebraica presso l’Università del Salento), si avvale della consulenza scientifica di Paul Arthur, docente di Archeologia medievale all’Università del Salento e direttore della locale Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “DinuAdamesteanu”, di Fabrizio Ghio, libero professionista architetto ed archeologo, e di David Katan, docente di Lingua e traduzione inglese all’Università del Salento, responsabile delle traduzioni dei materiali informativi del Museo.
Nel corso degli anni, l’attività si è ampliata: da semplice percorso espositivo, il Museo è diventato sede di mostre ed eventi culturali che propongono al pubblico spunti di riflessione sull’identità ebraica.
Attualmente presso il Museo è possibile visitare, fino al 31 ottobre 2020, la mostra dell’artista Adi Kichelmacher intitolata “Le tracce del treno della vita. Tra arte e documenti per non dimenticare”.
L’artista israeliana ha dato vita ad una mostra sulla storia della sua famiglia. Le sue opere mettono in risalto uno spaccato dell’Europa del Novecento con particolare riferimento alle persecuzioni contro il popolo ebraico, le leggi razziali e le deportazioni nei campi di concentramento.
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” e credo che in queste poche parole di Primo Levi, tratte dal libro “Se questo è un uomo”, risieda il significato più profondo del Giorno della Memoria.
Giorni e Orari per le Visite
Si effettuano visite private su prenotazione dal Lunedì al Sabato rispettando i seguenti orari: 10-13 e 15-19; la domenica e i giorni festivi 10.30-13.00. Recapito telefonico (e WhatsApp) 0832-247016; indirizzo di posta elettronica: info@palazzotaurino.com
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