
Toti & Tata: le origini del duo raccontate dai protagonisti Solfrizzi-Stornaiolo
10 Ottobre 2019
Un pò di tempo fa i due comici meridionali Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo, dai più conosciuti come il due “Toti e Tata”, hanno raccontato ad un giornalista di “Repubblica” i loro difficili esordi in Puglia e poi il successo, arrivato all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno.
I due comici raccontano l’incontro con Gennaro Nunziante, il primo che crede nel loro talento e gli spettacoli ai quali assisteva soltanto lui, le serate pugliesi in cui erano inneggiati come delle rockstar del calibro di Michael Jackson, la difficoltà di esibirsi oltre i confini della Puglia perché “in quel periodo la Puglia non era un brand come adesso”.
Emilio e Antonio raccontano con la simpatia che da sempre li contraddistingue anche del periodo di pausa, nel 1998, dovuto ad un litigio. E si lasciano andare con allegria al racconto di un aneddoto avente come protagonista l’attrice Stefania Sandrelli, meravigliata per l’accoglienza da stadio che i fan riservano ai due all’arrivo presso la stazione di Trani. E che, ad un certo punto, chiede: “Ma voi chi c…o siete?”.
Toti & Tata: un fenomeno made in Puglia
Emilio Solfrizzi, barese, e Antonio Stornaiolo, napoletano, avviano il loro sodalizio artistico a Bari nel 1985, dando vita al duo comico Toti (Solfrizzi) e Tata (Stornaiolo), che in realtà è un trio, comprendendo infatti l’autore dei testi Gennaro Nunziante, anche lui barese.
Passano con successo dal teatro cabarettistico alla televisione e alla radio diventando, in brevissimo tempo, beniamini irresistibili di un folto pubblico di telespettatori pugliesi e lucani.
Grazie all’eccezionale successo sulle emittenti locali Telebari, Telenorba e Teledue, propongono ed esportano un modello di comicità “made in Puglia” e in senso lato meridionale, più vicina alla satira che al vernacolo e all’intrattenimento fine a se stesso.
Il loro singolare umorismo, unito ad un uso sferzante e intelligente del mezzo televisivo, è irriverente e irriducibile a qualsiasi compromesso politicamente corretto o nazional-popolare, prendendo di mira una serie di”tipi” meridionali:(memorabili il poeta lugubre Mino Pausa, il servile direttore di quotidiano Lino Linguetta, il superman demente Kiavik, il valletto imbranato Ciro di chiara matrice lewisiana, il trucido cantante Piero Scamarcio autore di irresistibili cover). Il loro migliore repertorio è contenuto nelle telenovela comiche Filomena Coza Depurada, Il polpo, e Melensa, e nei varietà Tele Durazzo, Extra Tv e Televiscion, in cui è esplicita e memorabile la parodia del bestiario televisivo.
L’enorme popolarità raggiunta spiana loro la strada alle reti nazionali (Striscia la notizia, Qualcuno mi può giudicare) e al cinema, restando ancora in coppia in Fratelli coltelli (1997) e in Besame mucho (1998), entrambi diretti da Maurizio Ponzi.