
Gianfranco Sgura, un pugliese conquista i giudici a “Tu si que Vales”: “La sua voce emoziona”
18 Ottobre 2021Una voce che lascia il segno, quella di Gianfranco Sgura. 25 anni, originario di Ceglie Messapica (Br), insegnante di canto, con la sua esibizione ha emozionato la giuria del seguitissimo talent show di Canale 5 “Tu si que vales”, nella quinta puntata scorsa.
Lo abbiamo raggiunto per commentare insieme a lui questa esperienza televisiva, che va ad aggiungersi a tutte le altre che, nonostante la giovane età, Gianfranco ha già all’attivo.
Laureatosi in “Arti e Scienze dello Spettacolo” presso l’Università La Sapienza di Roma, ha perfezionato le sue competenze nel settore con il diploma in “Canto Multistilistico” e la formazione Didattica vocale presso La West London University.
Gianfranco Sgura ha inoltre creato un metodo specifico nel canto, denominato CVS ((Contemporary Vocal Studies), che appunto impartisce ai suoi allievi presso la scuola di canto.
Prima di approdare in tv nel programma “Tu si que vales” ha partecipato ad “Amici” di Maria De Filippi in qualità di corista. Ha anche esperienza come addetto nella Sala Stampa del Festival di Sanremo.
R: Un’esibizione da brivido, la tua, durante la quinta puntata di “Tu si que vales”. Eri anche molto emozionato, ma questo ha aggiunto qualcosa alla tua interpretazione del brano di Elisa, anzi. L’ha resa ancora più “personale”, come la stessa Maria De Filippi ha giustamente evidenziato.
Cosa hai provato salendo sul palco del programma? Quando hai capito compreso che avevi convinto i giudici che ti stavano osservando?
GS: Ero davvero molto emozionato: sentivo una grande responsabilità per via della mia professione. Si pensa che l’insegnante di canto in quanto tale debba essere giustamente impeccabile. Durante l’esibizione ho guardato principalmente negli occhi Maria, è una professionista che mi trasmette tanta serenità e tanta umanità. È che cantando entro in un mondo tutto mio e faccio fatica a definire con chiarezza quello che mi succede attorno. Terminata l’esibizione ho guardato il viso dei giudici soddisfatti e sentito gli applausi del pubblico in sala. Il mio più grande obbiettivo era far capire che stavo raccontando una verità e sono convinto che sia giudici che pubblico se ne siano accorti. Devo ammettere che tutti sono stati gentilissimi con me: giudici, presentatori, autori e produttori. Ho proprio sentito a pelle di essere “apprezzato”.
R: Sei un insegnante di canto. Cosa rappresenta per te il canto? Da quanto tempo ti dedichi a questa attività?
GS: A differenza di quanto il mio ruolo possa far pensare nel mio lavoro faccio tanta attenzione alle emozioni più che alla tecnica, nonostante riconosco che essa sia fondamentale per varie ragioni: dare colori diversi alle interpretazioni, salvaguardare la salute dello strumento voce e potersi muovere liberamente nella musica.
Ho iniziato a cantare perché mi faceva stare bene, è una cosa molto più semplice di quel che si pensa. Cantare e scrivere canzoni è sempre stato catartico per me, mi fa pensare “ora è il mio momento, e ho bisogno che mi ascoltiate”.
Insegno canto da quando sono “piccolo”, ho iniziato a 19 anni, e so che sono insoliti gli insegnanti così giovani. Ho studiato didattica della voce, ne sono sempre stato affascinato, e ciò nel tempo mi ha permesso di fondare la mia realtà di insegnamento che si chiama CVS (Contemporary Vocal Studies).
R: Parlaci di te, dei tuoi sogni, delle tue aspettative.
GS: Guardo a Tu si que vales come una amabile esperienza. So perfettamente di essere stato molto fortunato nell’essere stato scelto, per questo come una spugna sto assorbendo tutto quel che posso. Allo stesso tempo mantengo i piedi ben piantati per terra, con lo sguardo però volto verso il futuro. A prescindere dalla mia giovane età, credo che sognare sia fondamentale per sentirsi vivi. Per questo ad ogni obbiettivo raggiunto, me ne pongo sempre uno nuovo.
R: Cosa è per te la Puglia, la tua terra di origine? Che tipo di legame hai con questa regione?
GS: Mi sento legato alla Puglia in maniera viscerale. Sento di aver ereditato dalla mia terra molte caratteristiche caratteriali: sono estremamente passionale, determinato, sanguigno. Ho lasciato Ceglie Messapica per Roma, e qui ho trovato una seconda casa. Ora sento di aver trovato il mio posto nel Mondo.
R: Qualche tuo progetto futuro in cantiere? Vorresti anticiparcelo?
GS: Ecco un’altra mia caratteristica: sono scaramantico, tanto scaramantico. Sono uno di quelli che pensa che i sogni non vanno detti ad alta voce altrimenti non si realizzano. Posso dire però di avere tanti progetti, non mi fermo mai, ho sempre bisogno di nuovi stimoli, nuove esperienze che mi fanno sentire vivo.
Sicuramente mi piacerebbe essere parte attiva nella lotta contro il bullismo, ne sono stato vittima a scuola per via della mia sessualità e per qualche chilo in più. Ogni giorno era una lotta ma ad oggi mi guardo indietro e mi sento io il vincitore.
Ad Maiora, Gianfranco!
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