
In Puglia non ci si sposa più: il Coronavirus congela l’intero settore del Wedding
10 Aprile 2020Nel 2020 circa 19 mila coppie si preparavano a festeggiare il loro “Si” scegliendo una delle splendide location pugliesi. Ma dinanzi all’emergenza Coronavirus molti futuri sposi hanno preferito rinviare le nozze, altri invece stanno aspettando tempi migliori per organizzare il tutto e, soprattutto, prenotare.
C’è chi, con cautela e prudenza, ha preferito rimandare il matrimonio all’anno prossimo, confidando nel fatto che il coronavirus sarà solo un brutto ricordo da dimenticare.
Una cosa è certa: con la crisi economica che ha investito l’Italia come un’onda anomala ed improvvisa, molte coppie (pugliesi e non) hanno messo il matrimonio tra i progetti da conservare nel cassetto, da tirare fuori quando i soldi torneranno a “girare” per tutti.
Il Coronavirus ha messo letteralmente in ginocchio il settore dei matrimoni in Puglia. Il bilancio delle perdite economiche in questi primi mesi dell’anno comincia a farsi piuttosto pesante e insostenibile.
Basti pensare che questa è un’industria che “macina” più di un miliardo e mezzo di euro all’anno, e che impiega al proprio interno circa 100 mila lavoratori.
Le aziende coinvolte in Puglia sono oltre ottomila. Le strutture ricettive sono in grave difficoltà. Secondo Michele Boccardi, presidente nazionale di Assoeventi e patron di Villa Menelao a Turi, per circa 300 sale ricevimenti pugliesi i ricavi ottenuti nei primi mesi di questo infausto 2020 ammontano a zero euro.
Le previsioni purtroppo non sono rosee (almeno fino al 30 Giugno prossimo), e il secondo semestre è pure a rischio. Quest’anno erano previsti 18 mila matrimoni di coppie pugliesi e provenienti dall’estero.
Anche la ripresa preoccupa gli operatori del settore, secondo i quali avverrà in maniera lenta e complicata. Secondo Boccardi, infatti, “la gente avrà paura di partecipare ai matrimoni, e il numero degli invitati sarà ristretto”.
I mesi che verranno saranno particolarmente duri, anche perché bisogna comunque sostenere i costi fissi e di gestione. Anche i matrimoni esteri (di quelle coppie straniere che scelgono di venire in Puglia a sposarsi) ovviamente sono “congelati”.
Le persone non viaggiano, c’è un evidente problema che riguarda i trasporti e i voli, e la cosa è destinata a durare ancora per un po’.
Anche l’indotto della moda pugliese dedicata al matrimonio è in forte crisi. In questo ambito c’è chi sta pensando ad una riconversione temporanea dell’azienda per restare a galla e non affondare.
Coinvolti dalla crisi anche i fiorai e i tour operator. Si stima che le agenzie viaggi registrano perdite al 100%. Stesso discorso vale per i rivenditori e produttori di confetti e bomboniere. E che dire dei fotografi? Molti di loro stanno investendo in formazione professionale per acquisire nuove competenze piuttosto che piangersi addosso con gli studi chiusi al pubblico.