L’8 Giugno è il World Oceans Day: la foggiana Francesca Santoro alle Nazioni Unite

L’8 Giugno è il World Oceans Day: la foggiana Francesca Santoro alle Nazioni Unite

7 Giugno 2019 0 Di Cristiana Lenoci

Gli Oceani sono una risorsa inestimabile in tutto il mondo in quanto donano ossigeno, regolano il clima e ospitano innumerevoli creature indispensabili all’ecosistema. Per questi e tanti altri motivi si è deciso di dedicare un’intera giornata a loro, l’8 Giugno.

Sarà un’occasione per riflettere su quanto le nostre azioni influenzino la salute del “cuore blu” del Pianeta. Tema di quest’anno è “Gender and the Ocean”: nel Palazzo delle Nazioni Unite, a New York, sarà lanciato il progetto che promuove l’eguaglianza di genere per dare alle donne che si occupano delle ricerca scientifica nel settore della pesca, risorse marine e salvaguardia del mare in generale, una maggiore visibilità e considerazione.

Tra le donne impegnate a divulgare i principi che regolano le Scienze del mare, al fine di conoscerlo meglio per salvaguardarlo vi è anche una pugliese, la foggiana Francesca Santoro, 47 anni. Appartenente alla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco, la “studiosa del mare” è stata invitata a parlare proprio l’8 Giugno alle Nazioni Unite, di Uguaglianza di genere e del ruolo attivo delle donne nella tutela dell’Oceano.

La ricercatrice ha dichiarato: “Purtroppo ad oggi conosciamo più la Luna e Marte che il fondo marino, che fino ad ora è stato mappato solo al 5 per cento. Basti pensare che il punto più profondo, la Fossa delle Marianne, è stato esplorato soltanto da tre persone in tutto il mondo”. Francesca è coordinatrice dell’Ocean Literacy, un programma di educazione alle Scienze del Mare, all’interno del quale promuove campagne di informazione e sviluppa strumenti educativi per la salvaguardia del mare. Che in pratica significa tradurre i dati scientifici ottenuti per farli comprendere ad un pubblico più vasto.

Insieme ad altri educatori e ricercatori- spiega Francesca– abbiamo stilato sette principi fondamentali, una specie di ABC delle Scienze del Mare, che comprende tutto quello che dovremmo sapere per tutelarlo. Il problema non riguarda solo la plastica e le microplastiche, che hanno ormai invaso le superfici marine e i fondali, ma anche l’inquinamento causato dagli sversamenti, il sovra sfruttamento delle risorse ittiche e gli effetti sul cambiamento climatico”.

Ma quali sono le soluzioni da attuare per invertire la rotta e salvaguardare il patrimonio oceanografico mondiale? Francesca ha le idee chiare: “Dobbiamo ridurre i consumi di energia che produce anidride carbonica a causa dell’acidificazione. Dobbiamo rispettare la giusta taglia e la stagionalità dei pesci che popolano il mare, e siamo chiamati a diventare ambasciatori del seguente messaggio: tutti abbiamo la responsabilità di salvare il cuore blu del Pianeta. Il mio obiettivo è che in futuro la Scienza del Mare si insegni nelle scuole, come materia obbligatoria“.

Per info: oceanliteracy.unesco.org