
Luna Versicolor racconta la Convention TattooLand di Cerignola (Fg)
14 Maggio 2019
Quella del tatuaggio è un’arte che negli anni ha preso piede, passando dall’essere appannaggio di pochi “coraggiosi” a diventare ormai un cult: se prima era considerato un tabù averne uno, adesso esibirne più di uno sul corpo è una moda che piace (e non solo ai più giovani).
La grande diffusione del tatuaggio ha permesso negli anni di creare sempre più eventi incentrati su di esso: ne è esempio TattooLand, Convention sul mondo dei tatuaggi che da ormai quattro anni è un appuntamento fisso a Cerignola, in provincia di Foggia. Organizzato da Emiliano Cau, titolare del Mr. Tattoo Studio, l’evento permette ai tatuatori di tutta Italia di allestire un proprio stand, consentendo ai visitatori di imprimere sulla propria pelle un pezzo d’arte unico ed originale.
L’organizzatore, Emiliano Cau, è uno dei pionieri del tattoo cerignolano: da più di 20 anni, la mano ferma di Emiliano permette a molti cerignolani e non, di potersi tatuare in un ambiente sicuro, affidandosi ad uno specialista con anni di formazione alle spalle. Il tatuatore pugliese ha anche organizzato corsi per tatuatori, trasmettendo ai principianti i segreti e i consigli del mestiere, permettendo quindi all’arte del tatuaggio di sdoganarsi, esprimendosi attraverso mani e stili diversi.
Proprio durante la Convention TattooLand tenutasi il 10-11-12 Maggio, abbiamo incontrato una collaboratrice di Emiliano, Andrea Luna Cannone, in arte Luna Versicolor. Tra una macchia di inchiostro e l’altra, Luna ci ha parlato della sua passione per i tatuaggi e di come è nata TattooLand.
Prima di tutto: chi sei e cosa fai?
Sono Luna Versicolor in arte, o anche Andrea Luna Cannone. Tatuo da tre anni e collaboro con Emiliano Cau, organizzatore di TattoLand.
Come è nata questa passione?
Ho sempre avuto una grande passione per il disegno, sin da quando ero piccola: mia nonna, quando avevo due anni, mi insegnò a riprodurre in maniera reale piante e fiori, seminando un seme che ho curato nel tempo. Da adolescente ho frequentato l’Istituto d’Arte Sacro Cuore e dopo gli anni della scuola superiore, trascorsi lavorando come cameriera, ho continuato a coltivare la passione per il disegno, fino a quando Emiliano nel 2015 non mi ha proposto di frequentare a Manfredonia presso Gino Scuro, un corso per tatuatori.
Quindi tatuare non è sempre stato il tuo sogno?
Esatto. È nato tutto casualmente, da quella semplice domanda. Sino ad allora mi ero limitata ad elaborare dei disegni per chi avesse intenzione di tatuarsi, senza mai pensare di diventare tatuatrice. Sino ad allora non avevo mai preso in considerazione il mondo del tattoo semplicemente perché non ho mai pensato di ritrovarmi a fare questo mestiere: è come se Emiliano avesse acceso in me una lampadina.
Cosa ne pensi della commercializzazione estrema del tatuaggio?
È un fenomeno reale: il tatuaggio ha avuto una larga diffusione. Se prima era legato ad un significato particolare, adesso non sempre questa condizione sussiste. Da un punto di vista prettamente commerciale, il fatto che in molti siano soliti tatuarsi soggetti simili, ha facilitato il lavoro del tatuatore, in virtù dell’aumento dei clienti: delle volte mi vengono fatte richieste del tipo “vorrei questo tatuaggio, l’ho visto in TV, appartiene ad un tronista!”. Ma dall’altra parte ci sono molti clienti che optano per tattoo meno commerciali e più complessi, che permettono di dare sfogo alla fantasia e alla creatività. Quindi, se da una parte la commercializzazione rappresenta una condanna per il lato artistico del tatuaggio, dall’altra rappresenta una buona entrata economica, per chi fa il tatuatore di mestiere.

Come riesci a intendere cosa vorrebbe un cliente che conosci poco?
Per fortuna, chi non è in grado di disegnare il proprio tatuaggio, riesce a descrivermi cosa vorrebbe; poi di solito, anche innanzi a disegni non molto difficili, essenziali, i clienti si stupiscono, restando sbalorditi anche per disegni minimal; e questa è una grande fortuna, anche se comunque al tatuatore resta il compito di captare il messaggio di fondo che il cliente vuole trasmettere col tatuaggio richiesto. Ovviamente ciò non accade al primo colpo: spesso mi ritrovo a dover modificare un tatuaggio anche 10/15 volte!
Partecipi a molte Tattoo Convention pugliesi?
Ultimamente le Tattoo Convention stanno aumentando in Puglia: a Luglio sarò ospite della Mediterranea Tattoo Festival, che si terrà a Ceglie Messapica. Il bello degli eventi di questi paesi è il senso di familiarità: qui si lavora sodo, tatuiamo tanto, ma sempre col sorriso. Ci divertiamo tutti insieme, mangiamo un panino dal paninaro, ci beviamo una birra e ci conosciamo sempre di più; si passano tre giorni in compagnia, tra amici tatuatori, ma senza mai perdere di vista il lavoro.

Vi è una buona risposta dal territorio?
Per fortuna sì. Ad esempio qui, a Cerignola, il tatuaggio è abbastanza diffuso, ma eventi del genere destano curiosità anche a coloro che sono lontani da questo mondo. Inoltre, è un bel modo per poter permettere anche a chi è restio o contrario, di entrare in contatto col mondo dei tatuaggi. Molti, vedendo come in realtà viene effettuato un tatuaggio, hanno modo di avvicinarsi a questa arte; anche coloro che avevano strane idee su come si facessero, vedendo dal vivo come in realtà vengono realizzati, hanno avuto modo di cambiare idea.
Il mondo delle Tatoo Convention ti permette di ampliare la tua fetta di clienti?
Sì. Capita che dei visitatori prendano un biglietto da visita, vedano un tatuaggio che ho fatto in passato o vedono dal vivo come viene fatto un tatuaggio, cosa magari sino ad allora considerata un tabù, e tornano da me decisi a farsi tatuare. Oppure, in un caso mi è capitato di dover andare a Roma per tatuare una cliente, che domani tornerà qui appositamente per farsi tatuare da me.
Come è nata Tattooland?
Io collaboro con Emiliano all’interno dello studio, qui lo aiuto con l’organizzazione, ma è comunque lui ad occuparsi di tutto: la leggenda narra che, durante una chiacchierata con un altro tatuatore molto conosciuto, Gino Scuro, sia nata l’idea di creare TattooLand; Emiliano si è dato da fare un bel po’ e per ben quattro volte ha avuto modo di organizzare questa convention.
L’evento è destinato ad ingrandirsi sempre di più?
Ogni anno la convention cresce: la prima edizione è stata molto semplice, mentre ogni anno si aggiungono nuovi tatuatori, provenienti dai paesi più disparati e lontani di Italia, oltre a tatuatori stranieri: a Cerignola è presente anche un tatuatore albanese, per esempio. L’evento ospita anche esibizioni non necessariamente legate ai tatuaggi: ad esempio domani si esibirà una ballerina di pole dance, mentre oggi si esibiranno i ragazzi del DunkItaly, un gruppo specializzato nel basket freestyle.
Grazie Luna e in bocca al lupo per la tua professione!
Articolo realizzato da Rita Diliddo e Anna Pia Dente
