Trabucchi Storici del Gargano: da antichi strumenti di pesca a moderni “format esperienziali”

Trabucchi Storici del Gargano: da antichi strumenti di pesca a moderni “format esperienziali”

3 Settembre 2019 0 Di Cristiana Lenoci

Quando si parla delle bellezze del Gargano non si può fare a meno di citare i Trabucchi, antiche costruzioni in legno realizzate con tecniche complesse di cui i pescatori (i “trabuccolanti”) erano a conoscenza, e che hanno avuto cura di tramandare di generazione in generazione. Oggi questi “monumenti del mare” rappresentano una testimonianza storica e culturale unica, da preservare e custodire gelosamente, in modo che ne resti traccia in futuro.

Proprio con l’obiettivo di provvedere alla tutela e valorizzazione dei Trabucchi è nata, sette anni fa, l’associazione Onlus “Rinascita dei Trabucchi storici”, i cui membri discendono da anziani trabuccolanti che hanno tramandato questa tradizione marinara con grande orgoglio.

Abbiamo contattato il Presidente di questa associazione, l’ingegnere Matteo Silvestri, il cui nonno è stato uno dei più grandi costruttori di trabucchi viestani.

Oggi i Trabucchi storici del Gargano stanno vivendo una nuova fase: non più soltanto monumenti storici del mare che raccontano una tradizione di pesca ormai antica, ma anche luoghi in cui vengono sperimentati con successo veri e propri format esperienziali”, esordisce Silvestri, alla guida dell’associazione da due anni.

Dal primo al 6 settembre, in collaborazione con l’associazione culturale di Bari “Arti in Libertà”, a Cala Molinella sono previsti incontri ed esposizioni di vari artisti che si sono cimentati nella realizzazione di opere ispirate ai Trabucchi. E’ un format artistico che vedrà la partecipazione di pittori, scultori, restauratori di legno ed esperti in riciclo di vari materiali. Ma i Trabucchi del Gargano si prestano come suggestiva location per eventi di vario tipo: danza, teatro, degustazione di prodotti tipici, show cooking, yoga”, prosegue Silvestri.

L’attività dell’associazione “Rinascita dei Trabucchi storici”

Come ci tiene a sottolineare il suo appassionato presidente, le attività associative si svolgono in diversi ambiti: oltre alla periodica manutenzione dei Trabucchi e il controllo periodico della sicurezza statica di tali costruzioni, bisogna provvedere allo sviluppo e alla rinascita culturale di queste “macchine da pesca” apparentemente semplici e rudimentali. Ecco perché, di tanto in tanto, vengono organizzati format esperienziali di pesca sui trabucchi, sempre più spesso frequentati da turisti stranieri affascinati e incuriositi da tale metodo antico. “Abbiamo organizzato più volte momenti di incontro e confronto tra gli anziani trabuccolanti e i turisti, o i giovani che volevano apprendere le modalità di pesca dal trabucco”, spiega il presidente Silvestri. Attualmente, sul Gargano, vi sono tre trabucchi perfettamente funzionanti.

Un po’ di Storia dei Trabucchi

Secondo alcuni storici locali, i Trabucchi risalirebbero al tempo dei Fenici. Essi sono costituiti da pali di legno conficcati nella roccia e di funi che trattengono una grande rete calata in acqua, chiamata “trabocchetto” (da qui appunto il nome “trabucco”), in cui cade il pesce. Veri e propri esempi moderni di “bio-architettura”, i trabucchi sono una testimonianza eloquente della fatica sostenuta dagli uomini per fronteggiare i pericoli del mare in una terra non sempre generosa.

Nel lontano 1964, nel rinomato MoMA (Museo di Arte Moderna) di New York , Bernard Rudofsky allestì una mostra fotografica intitolata “Primitive Architecture“. Fra le immagini esposte – oltre al sito neolitico di Stonehenge in Inghilterra, alle particolarissime costruzioni in mattoni di argilla delle popolazioni berbere del Marocco e a tante altre testimonianze di “architettura vernacolare” raccolte con scrupolo in giro per il mondo dall’architetto visionario austriaco – figuravano, affiancate l’una all’altra, una fotografia del Trabucco di Punta della Torre in Vieste e una di una struttura di pesca tradizionale costruita interamente in bamboo e situata sul fiume Wagenya in Congo. Fu forse la prima volta che la complessa architettura dei nostri trabucchi suscitò interesse e curiosità a livello internazionale. Da allora in poi, a più riprese nei decenni fino ai giorni nostri, queste tanto affascinanti macchine da pesca non smisero mai di essere citate in articoli, riviste di viaggi, reportage televisivi, tesi di laurea in ingegneria e architettura, etc.

Trabucchi & Gargano

I turisti che arrivano sul Gargano sono affascinati da queste costruzioni di legno che svettano sul mare e che sono particolarmente suggestivi in alcuni momenti della giornata, come al tramonto.  Matteo Silvestri è molto soddisfatto circa l’affluenza turistica sui Trabucchi: “In tre anni abbiamo ricevuto circa 10 mila visite. La nostra associazione si occupa della manutenzione e gestione dei Trabucchi pubblici della Regione Puglia, affidati e dati in custodia ai maestri trabuccolanti da intere generazioni. Questa tradizione marinaresca è unica al mondo, e noi vogliamo promuoverla nel modo migliore perché sicuramente lo meritano”, conclude il presidente dell’associazione.

Sicuramente i trabucchi rappresentano un ulteriore motivo per visitare e apprezzare il Gargano, ricco di bellezze naturali e suggestivo come pochi altri luoghi in Italia. Che, forse, avrebbe bisogno di maggiori infrastrutture per superare alcune problematiche di tipo logistico (ad esempio la mancanza di un aeroporto vicino), ma che- come appunto sottolinea Silvestri- è bello proprio per questo, perché qui arriva chi davvero desidera vivere un’esperienza di vacanza diversa.

Per info e Contatti:

Associazione Onlus “La Rinascita dei Trabucchi Storici”

Sede legale: Loc. Monticello, cp 91, 71019 Vieste (FG)   –   Cod. Fisc: 92055720715   –   Email: info@trabucchidelgargano.org   –   Telefoni: 0884.701743, 340.6848737

Pagina Facebook: La Rinascita dei Trabucchi storici

Un “trabuccolante” al lavoro