
La Puglia e il cinema indipendente: ne parliamo con il regista Giuseppe Valentino
1 Aprile 2019
La Puglia è terra fertile per chi vuole lavorare in ambito cinematografico: anche il cinema indipendente, quello slegato dalle logiche ferree e spesso limitanti del mercato, è in forte crescita in questa regione.
Tra i talentuosi registi protagonisti di un fervido cinema indipendente pugliese c’è senz’altro Giuseppe Valentino, originario di Cerignola (Fg), la cui ultima pellicola “XOLO” ha conquistato il pubblico e la critica al BIF&ST, la rassegna internazionale che si è tenuta a Bari ad Aprile dello scorso anno. Un film scritto dallo stesso regista e ambientato nelle campagne pugliesi, a tratti duro, come le zolle della terra di Puglia, e che “fotografa” con grande maestria lo spaccato di una realtà tutt’altro che lontana dal vissuto (visto che la pellicola è tratta da una storia vera).
Abbiamo incontrato Giuseppe Valentino per chiedergli alcuni particolari della sua professione di regista e le sue esperienze legate alla Puglia.
L’esperienza di un film al BiF&ST di Bari: cosa ti è rimasto o cosa hai imparato?
Quando ho iniziato a fare cinema i registi più importanti per me, quelli che mi hanno ispirato maggiormente, sono stati Marco Ferreri e Bernardo Bertolucci.
Il mio film Xolo è stato selezionato nella sezione Panorama al BiF&ST e fra le diverse attività che il festival organizzava c’era una retrospettiva fotografica sui film e sul dietro le quinte dei film del Maestro Marco Ferreri, e il giorno dopo la proiezione di Xolo, sullo stesso palco dove ho presentato il film, l’altro Maestro, Bernardo Bertolucci, ha ritirato un premio alla carriera e parlato ad una sala gremita di gente per un’ora. Proiettare Xolo al Petruzzelli è stata la chiusura di un cerchio che ho aperto quando avevo 18 anni. Un’esperienza formidabile.
Il film “Xolo” è ora distribuzione online: come sta andando, e quali sono stati i commenti più frequenti da parte di chi lo ha visto?
E’ ancora all’inizio della distribuzione, ci sono pochi commenti anche se ha un’alta visibilità in termini di minuti di visione, è stato visto più di 700 volte in America e in Inghilterra per ora.
La location del film “Xolo” è in Puglia: come hai scelto i posti in cui girare le scene?
Abbiamo scelto le location basandoci come prima cosa sul materiale che avevamo, sulla sceneggiatura. Spesso, purtroppo, i film vengono fatti al contrario, si girano film in base ai contributi delle Film Commission: ma questo è un approccio che non mi interessa. Le ambientazioni del film dovevano ricordare, genericamente, un posto mediterraneo, sud italiano ma anche spagnolo o greco, una sorta di frontiera vicino al mare che doveva affacciarsi su un altro continente. Il film, Xolo, è stato pensato per la prima volta quando ero in Messico, e si porta dietro quel tipo di esperienza un po’ western e di frontiera. In più i due attori protagonisti viaggiavano con me proprio in Messico, vicino alla frontiera con gli Stati Uniti.
Abbiamo girato quindi in una zona che si chiama Piana di Siponto che ad inizio settembre sembra un vero e proprio deserto, e in diversi posti sul Gargano che già intorno ai primi di settembre quando abbiamo filmato erano privi di persone e turismo.
Girare film indipendenti in Puglia: è un trend in crescita secondo te?
In Puglia è sempre stato fatto cinema. Era un cinema di serie B, degli anni ’70 ma le location pugliesi hanno sempre stuzzicato l’immaginazione. Oggi in Puglia abbiamo una “Apulia Film Commission” che probabilmente con quella dell’Alto Adige è una delle realtà che funzionano meglio in Italia e quindi questa eccellenza non può fare altro che attirare professionisti e creativi. I film in Italia sono un po’ tutti indipendenti. Il nostro è oltre l’indipendente, il nostro film è un’anomalia perché non parte con finanziamenti ed è slegato completamente da ogni sistema. In questo periodo sto completando un documentario che è in collaborazione con Apulia Film Commission e quindi siamo un po’ più ufficialmente nel trend di cui parla la domanda. Penso che la crescita sia legata alla facilità con cui è possibile collaborare con la Film Commission Pugliese che è fondamentale.
Quali sono i registi pugliesi che ti piacciono particolarmente o che ti hanno ispirato?
Non ho visto moltissimi film pugliesi, devo dire, non mi è mai capitato, se non consideriamo i soliti Piva, Rubini, Placido. Ho lavorato però come direttore della fotografia su dei progetti di Nico Angiuli che non sono progetti cinematografici tout-court, ma più legati all’arte contemporanea. Il suo sperimentare con diverse forme (documentario, video arte, performance teatrale) lo trovo molto vitale, interessante e una forma autentica di sperimentazione e cinema e lui è un regista pugliese che lavora molto fuori ma anche in Puglia.
Puoi guardare qui il film: Vimeo
Puoi seguire l’attività artistica del regista sulla pagina Facebook Ferula Film

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