Posta Faugno: dal 2018 a San Paolo di Civitate le piante crescono con la Musica

Posta Faugno: dal 2018 a San Paolo di Civitate le piante crescono con la Musica

23 Luglio 2019 0 Di Cristiana Lenoci
Luca Niro, titolare dell’azienda agricola biologica”Posta Faugno”

L’agricoltura è un mondo variegato fatto di piante, alberi, persone che coltivano la terra. La differenza sta nell’amore e nella passione che gli agricoltori ci mettono per ricavare i prodotti che andranno sulle nostre tavole. Forse dovremmo pensare più spesso al fatto che una pianta coltivata in un certo modo, rispettando la Natura e i suoi cicli, non potrà che essere salutare per noi.

Al contrario, piante coltivate senza attenzione e con l’ausilio di trattamenti chimici per farle crescere più rapidamente senza alcun rispetto per i tempi della Natura, produrranno veleno per il nostro corpo.

E poi c’è la Musica: avete mai sperimentato su voi stessi l’effetto di musiche rilassanti o, al contrario, di musiche energiche e che stimolano al movimento? E’ tutta una questione di frequenze che interferiscono sul corpo e la mente. E questo ovviamente succede anche alle piante, che sono organismi viventi e reattivi a tutti gli effetti.

La curiosità verso questo argomento ci ha portato a contattare Luca Niro, titolare dell’Azienda biologica “Posta Faugno” insieme ai fratelli, ubicata nel territorio fertile e di antica tradizione di San Paolo di Civitate (Fg). Dal 2018, presso la sua azienda, si sta sperimentando (con ottimi riscontri) un nuovo modello agricolo: l’Armonicoltura o Agricoltura Bio Musicale.

Ciao Luca, e grazie per averci concesso questa intervista. Ci spieghi meglio in cosa consiste questo modello sperimentale basato sull’applicazione di frequenze musicali alle coltivazioni?

Armonicoltura è un nuovo modello agricolo, basato sull’utilizzo di frequenze musicali (accordatura 432hz). Tali frequenze vengono diffuse sulla nostra estensione di 100 ettari. L’obiettivo principale di questo modello di agricoltura sperimentale e innovativo è di migliorare la vita del regno sia animale che vegetale, microrganismi compresi, andando ad agire sulla struttura dell’acqua presente a livello cellulare, visto che questa è un “registratore naturale” di frequenze. L’installazione pratica di frequenze musicali nei nostri campi è avvenuta nel Febbraio 2018.

Già da anni prima, però, utilizzavo modi spartani per far ascoltare musica alle piante, e ricordo che lo facevo di nascosto per evitare di essere preso per pazzo. Tutto è nato dai successivi studi compiuti sull’acqua e sulla sua capacità di immagazzinare e registrare frequenze. Da questo momento in poi è partito il progetto “Armonicoltura” (o Agricoltura Bio Musicale): un complesso di atteggiamenti, pratiche agroambientali a pieno sostegno dell’ambiente e del cibo. A tutti gli effetti un nuovo Modello Agricolo.

Un altro aspetto importantissimo dell’Armonicoltura è l’impronta ecologica. Ogni anno si prendono in considerazione aspetti che si estrinsecano anche al di fuori delle aziende come: pulizia delle spiagge, opere di rimboschimento e abbattimento nell’uso di materiale plastico. Armonicoltura è un modello di sviluppo agro-ecologico efficiente e completo, che prevede una forte riduzione nel consumo di acqua, mitigazione dell’anidride carbonica, utilizzo degli animali di bassa corte nelle coltivazioni arboree, e altro ancora.

Quali sono i riscontri che avete ottenuto dal 2018 ad oggi utilizzando questo metodo?

Nei primi anni abbiamo riscontrato una bassissima infestazione di parassiti, poiché le frequenze musicali interferiscono sul loro equilibrio. Inoltre la pianta tende a direzionarsi verso la fonte sonora (fonotropismo). Noi abbiamo notato già dal primo anno che in determinate ore le piante, soprattutto quelle mattutine e di tardo pomeriggio, se erano a sud, come è naturale che avvenga, si direzionavano a nord verso la fonte musicale.

Quest’anno stringeremo accordi con enti di ricerca ed Università italiane per portare aventi gli studi in questo senso affinchè i nostri dati, seppur reali e riscontrati nella pratica, siano anche avvalorati scientificamente. Gli studi sul legame tra piante e musica sono abbastanza recenti (io conosco molto bene quelli effettuati da Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale).

Posta Faugno: animali in libertà

Aprire le porte dell’azienda agricola ai clienti e potenziali consumatori: come avviene in pratica per voi?

In passato la figura dell’agricoltore è stata un po’ in ombra, messa da parte. Era più comodo che gli agricoltori fossero poco istruiti ed interessati a ciò che gli accadeva intorno. L’agricoltore si blindava nella sua azienda, restando emarginato da tutto il resto. Oggi per fortuna qualcosa è cambiato (in meglio). Non tutti sono disposti a restare da parte.

C’è chi, come noi, vuole riportare il ruolo dell’agricoltore al centro del sistema alimentare ed economico. Noi diamo la possibilità di entrare nella nostra azienda, di osservare i cicli produttivi e le modalità di coltivazione, di coltivare insieme a noi. L’azienda apre le porte ai potenziali clienti e consumatori, dando la possibilità a tutti di “certificare” i prodotti che porterà sulla tavola attraverso il monitoraggio di ogni fase produttiva.

Coinvolgere i consumatori nella nostra attività produttiva è fondamentale ed è uno dei punti di forza dell’azienda. Chi, meglio dei consumatori, può essere in grado di “certificare” la genuinità dei prodotti, aldilà delle certificazioni che sono soltanto adempimenti burocratici?

Cosa significa scegliere di coltivare bio in Italia oggi? I consumatori sono abbastanza ricettivi e aperti al cambiamento negli acquisti di verdura e frutta? Cosa ne pensi al riguardo?

Coltivare bio oggi significa affrontare una serie di problemi commerciali e nella coltivazione stessa. Prima di tutto è necessario interfacciarsi con problematiche che io definisco di “indebolimento varietale”, la cui conseguenza più evidente è che non ci sono più tante varietà antiche, oggi, anche se da qualche anno è in corso una loro rivalutazione.

Coltivare il bio con varietà antiche è una sfida molto difficile, e questo potrebbe mettere a repentaglio l’economica di un’azienda agricola bio. Il pomodoro ad esempio ha bisogno di un mercato di nicchia, poiché la produzione bio è limitata. Basti pensare che se un campo convenzionale produce mille quintali, un campo bio invece circa 400.

Ogni prodotto ha il suo valore, e se pensiamo che oggi vi è quasi per tutti la possibilità di comprare una bibita gassata o un pacchetto di sigarette, non possiamo giustificare un consumatore poco attento che non vuole spendere in prodotti bio.

Per questo noi apriamo la nostra azienda anche per rieducare ad un acquisto consapevole, per far capire dietro un prezzo cosa c’è (che sia alto o basso). Il consumatore deve conoscere l’azienda, fidelizzarsi e scegliere quotidianamente i prodotti da questa realizzati, aldilà delle certificazioni che l’azienda può offrire.

Asparagi prodotti presso la Tenuta Faugno

Voi fate parte di una nuova generazione di “agricoltori illuminati”. Cosa consigliate ad un giovane che vuole avvicinarsi alla terra e coltivarla con passione?

Se intendiamo per “agricoltori illuminati” agricoltori che non si fermano dinanzi alle mille e più difficoltà, noi lo siamo sicuramente, continuiamo a tirare dritto nonostante in questo lavoro non vi siano orari o un tempo determinato. Il mestiere dell’agricoltore è assai impegnativo e, se gestisci un’azienda agricola, hai anche la responsabilità dei collaboratori (noi ne abbiamo circa venti, che lavorano per noi quasi tutto l’anno).

A me sembra che i giovani di oggi abbiano tanta voglia di fare, ma sono poco costanti. Nel mio caso la passione che ho per la terra mi ha sempre spinto a fare sempre e migliorarmi. I giovani dovrebbero acquisire maggiore sicurezza in se stessi, spesso hanno tante idee ma che non hanno solide fondamenta. Dietro c’è un sentito dire, non uno studio approfondito o esperienza nel campo. Magari hanno studiato tanti anni e hanno difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro.

L’agricoltura non è un ammortizzatore sociale, è invece un settore che ha bisogno di tantissima professionalità, soprattutto oggi. L’azienda agricola ha necessità di avvalersi di nuove figure professionali che abbiano conoscenza di strumenti tecnologici, ma  richiede soprattutto di sporcarsi continuamente le mani e i piedi di terra, caricarsi di impegno, responsabilità e passione. Altrimenti meglio scegliere un altro mestiere! Ogni giovane dovrebbe realizzare il proprio sogno, anche se questo comporta di allontanarsi dal posto in cui è nato o vissuto.

L’agricoltura ha bisogno di nuove leve, l’età media di un agricoltore è di 50-55 anni, ma non dobbiamo per forza incentivare una manovalanza o imprenditoria giovanile basata sulla costrizione o sui falsi modelli.  Il clima oggi fa la sua parte: i danni climatici all’agricoltura sono quotidiani e bisogna essere preparati ad affrontare anche questo. E questo non lo si può tacere o nascondere ad un giovane, seppure volenteroso e “innamorato” della terra.

Alcuni dei prodotti bio realizzati presso la Tenuta Faugno

Progetti futuri aziendali: ci puoi dare qualche anticipazione?

Ho altri due progetti molto importanti: in particolare uno, tra mille impegni, vorrei tirarlo fuori a partire dal nuovo anno. L’altro invece necessita di molto più tempo perché è articolato ha bisogno di parecchie risorse economiche. Il primo riguarda la divulgazione cartacea di varie forme di arte che si legano all’agricoltura, il secondo è spiccatamente geopolitico. I punti cardine sono: istruzione, aumento dei salari e settore medico. E’ un po’ complicato da spiegare, vorrei tenermeli fino alla loro realizzazione. Intanto abbiamo un evento che ci teniamo a promuovere, e che si terrà il 9 Agosto prossimo presso la nostra azienda. Si tratta di uno spettacolo teatrale con dessert finale. Aspettiamo tutti con grande piacere!

E Luca si congeda con una riflessione che noi porgiamo a voi, a conclusione di questa interessante intervista. “Oggi ci sono agricoltori poveri che producono cibi per ricchi, e agricoltori ricchi che producono cibi per poveri”.

Posta Faugno S.R.L.S

C.da Faugno s.p. 36

71010- San Paolo di Civitate (Fg)

Telefono: 335-1275721

E-mail: masseriafaugno@gmail.com

www.postafaugno.com

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Evento “Teatro di Campagna” presso Tenuta Faugno in programmazione per il 9 Agosto prossimo